Trasporto pubblico, il fallimento totale dell'assessore regionale Falcone. Sciopero il 14/9 -
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Trasporto pubblico, il fallimento totale dell’assessore regionale Falcone. Sciopero il 14/9

Trasporto pubblico, il fallimento totale dell’assessore regionale Falcone. Sciopero il 14/9

“Dopo alcune manifestazioni importanti, indette per il riconoscimento dell’anticipo dell’Assegno di Solidarietà e l’integrazione salariale, assicurata a marzo 2020 dall’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti on Marco Falcone, ma negata da tutte le aziende siciliane, dopo l’incontro tra le AA.DD. OO.SS e l’Assessore, in cui si preannunciava un imminente tavolo tecnico mai convocato, dopo la farsa delle procedure di raffreddamento, senza alcuna convocazione da parte della Prefettura di Palermo, riteniamo giusto e sacrosanto dare seguito all’azione sindacale intrapresa e sospesa nel periodo di “franchigia” previsto dal regolamento sugli scioperi”. E’ incipit della durissima nota sindacale della Faisa Cisal  che ha reso nota la decisione di mettere in atto lo sciopero generale indetto per il 14 settembre prossimo.

“Vogliamo ricordare a chi ancora rimane alla “finestra” aspettando la convocazione di tavoli e tavolini, che i dipendenti delle aziende del T.P.L. in Sicilia, da marzo ad oggi hanno perso oltre il 50% degli emolumenti, tanti lavoratori collocati a zero ore per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, hanno subito un taglio anche della 14esima mensilità, e ad oggi hanno ricevuto l’assegno di solidarietà solo per le prime 9 settimane, e mentre aspettano le ulteriori 9 settimane le azienda hanno già attivato anche la terza tranche di 9 settimane “preannunciando” che ci sono degli esuberi la cui sorte si deciderà dopo l’esaurimento della “cassa integrazione e/o della fine dell’utilizzo delfondo di solidarietà”.

Vogliamo essere chiari e senza politichese che peraltro non ci appartiene, siamo certi che i “monopolisti” del settore, stanno cercando di approfittare della pandemia, per fare il massimo profitto, è evidente a tutti, tranne agli organi preposti, che molte aziende non hanno ripreso tutti i servizi e che stanno continuando a chiedere i soldi anche per i servizi non effettuati, ma addirittura nonostante ci vorranno più mezzi e più personale, per la limitazione dell’80% della capienza, continuano a sostenere che ci stanno esuberi…

I lavoratori del TPL – prosegue la nota sindacale – in questi mesi hanno rischiato, lavorando su mezzi non sempre sanificati ( alcuni mai sanificati) hanno perso oltre il 50% degli stipendi ( il fondo copre solo una parte della base paga) mentre le aziende hanno risparmiato sul personale, sui costi di trazione, sulle spese di assicurazioni e manutenzioni e tanto altro, e hanno incassato per intero il corrispettivo fino al 29 luglio 2020”.

 

 

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