Investire nei videogiochi, la lunga crisi di Gamestop -
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Investire nei videogiochi, la lunga crisi di Gamestop

Investire nei videogiochi, la lunga crisi di Gamestop

Tra le ultime grandi catene di videogiochi ancora esistenti (e resistenti!) in ambito globale, Gamestop continua a far parlare di sé… non troppo positivamente, segnalando probabilmente un lento declino di un modello di business che necessita di un cambiamento, e ponendo nuovi dubbi ai trader: conviene investire nella società? Il settore dei videogiochi, o almeno il segmento ben rappresentato da Gamestop, ha ancora senso?

Scoprirlo non è ovviamente semplice, ma il consiglio che possiamo dare agli investitori è quello di concentrare la propria attenzione alla formulazione di una propria strategia di trading, sufficientemente personalizzata e declinata sulla base del proprio profilo di rischio, che possa essere testata anche con una piattaforma demo, in maniera del tutto sicura e priva di pericoli finanziari effettivi.

Tornando a Gamestop, le ultime notizie affermano che i titoli sono crollati di quasi il 14% nell’after-hours trading dopo che il noto rivenditore ha annunciato che avrebbe eliminato il suo dividendo per gli azionisti, considerato che le vendite dei videogiochi continuano a diminuire ed esercitare pressione sul proprio business. Nell’ultimo trimestre, GameStop ha registrato inaspettatamente un utile netto, ma il suo fatturato è stato inferiore alle aspettative di Wall Street e, dunque, il risultato sul fronte delle quotazioni azionarie è stato comunque piuttosto deprimente.

Peraltro, con un fatturato destinato a continuare a diminuire anche nel prossimo futuro, l’azienda ha affermato che eliminerà il suo dividendo trimestrale, con effetto immediato, per risparmiare circa 157 milioni di dollari all’anno. L’utile netto della società è intanto sceso a 6,8 milioni di dollari, o 7 centesimi di dollaro per azione, nel primo trimestre da 28,2 milioni di dollari, o 28 centesimi di dollaro per azione, nello stesso periodo dell’anno precedente. Anche il fatturato netto è sceso a 1,55 miliardi di dollari da 1,79 miliardi di dollari nello stesso periodo dello scorso anno.

Ricordiamo come gli analisti aspettavano invece una perdita di 3 centesimi di dollaro per azione su un fatturato di 1,64 miliardi di dollari.

GameStop ha poi precisato di attendersi un calo delle vendite per l’intero anno 2019 tra il 5% e il 10%. Il rivenditore sta cercando con ogni forza e con ogni modifica del proprio modello di business a fronteggiare la flessione delle vendite di videogiochi e console nei negozi, così come un calo dei profitti dovuto allo spostamento delle preferenze verso i videogiochi scaricabili e lo streaming online. Le azioni dell’azienda sono scese del 38% del 2019.

E per il futuro? Anche se per il momento sembrano essersi parzialmente spente le voci che vorrebbero GameStop in vendita, le turbolenze che ruotano intorno al noto rivenditore statunitense sono ovviamente numerose, e per gli investitori puntare su questo titolo sta diventando sempre più rischioso, anche a causa di una volatilità che costituisce un biglietto da visita gradito solo per gli speculatori.

Vedremo ora nei prossimi trimestri quali saranno le modifiche societarie operate da GameStop, e in che modo il proprio modello di business potrà essere accompagnato verso un piano più innovativo.

 

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