Francavilla di Sicilia: un comitato di genitori a difesa dei bimbi "sfrattati" di Via Napoli -
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Francavilla di Sicilia: un comitato di genitori a difesa dei bimbi “sfrattati” di Via Napoli

Francavilla di Sicilia: un comitato di genitori a difesa dei bimbi “sfrattati” di Via Napoli

Preannunciata una manifestazione pacifica di protesta contro l’improvvisa chiusura del plesso delle scuole elementari, ritenuto dall’Amministrazione Comunale a rischio sismico, che sta causando parecchi disagi a circa centocinquanta alunni ed alle rispettive famiglie

A Francavilla di Sicilia continua a far discutere la chiusura del plesso delle scuole elementari di Via Napoli per presunto rischio sismico, disposta “improvvisamente” due settimane fa dal sindaco Enzo Pulizzi.

I circa centocinquanta alunni interessati sono stati trasferiti da qualche giorno nel plesso della scuola media di Piazza Pirandello, ma possono frequentare le lezioni solo un paio di giorni a settimana. Anzi di… sere, visto che il dirigente scolastico non consente che i nuovi piccoli “ospiti” invadano gli spazi (in particolare le aule di laboratorio) e le ore degli studenti “padroni di casa”. Succede, dunque, che nell’orario in cui i bambini dovrebbero andare quasi “a nanna” (ore 19,30-20,00), quelli francavillesi sono ancora per strada in quanto reduci dalle lezioni.

Tale situazione ha portato alla costituzione di un apposito comitato di protesta, di cui è portavoce la signora Piera Puglisi (nel riquadro sulla foto della scuola elementare di Francavilla), mamma di uno dei “malcapitati” scolari.

«Nei prossimi giorni – preannuncia la Puglisi – organizzeremo una manifestazione pacifica di protesta per sensibilizzare l’intera cittadinanza al disagio che si è creato per i nostri bambini e per oltre un centinaio di famiglie a seguito di una scelta troppo repentinamente adottata, senza valutare un’idonea soluzione alternativa.

«Per quanto di nostra conoscenza, infatti, nella relazione tecnica di uno studio ingegneristico privato che ha portato alla chiusura del plesso delle scuole elementari di via Napoli non si parla di un pericolo imminente di crollo, bensì di un mancato adeguamento dell’edificio ai parametri sismici. Tutto ciò, pertanto, non giustificava affatto l’improvvisa evacuazione di tale immobile: sarebbe stato più sensato affrontare il problema con maggior razionalità e meno frettolosità, individuando innanzi tutto preventivamente le possibili sedi alternative in cui trasferire i bambini in modo tale da non lasciarli inattivi a lungo e da assicurare loro le regolamentari quaranta ore di lezione settimanali e la frequenza delle varie attività extrascolastiche pomeridiane. I nostri figli, invece, si sono ritrovati dalla sera alla mattina “sfollati” e privati del diritto allo studio, garantito dalla Costituzione Italiana.

«In tutta questa vicenda mi amareggia inoltre l’accusa, mossa sui social network da qualcuno che si cela dietro un falso nome, secondo la quale la sottoscritta starebbe protestando per “motivi politici”. Ebbene: si sappia che, a noi genitori di questo comitato, le beghe politiche locali non interessano affatto, perché il nostro unico e solo interesse è il futuro dei nostri bambini. Siamo comunque disponibili a metterci a disposizione di quei “politici” che ci hanno portato in questa situazione, per collaborare alla risoluzione di tale increscioso problema. Ringrazio intanto gli altri genitori francavillesi per la solidarietà da loro manifestatami di fronte agli attacchi che ho ingiustamente subito da parte di questo anonimo utente di Facebook».

Rodolfo Amodeo

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