Francavilla di Sicilia: il "giallo" della chiusura della scuola elementare di Via Napoli -
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Francavilla di Sicilia: il “giallo” della chiusura della scuola elementare di Via Napoli

Francavilla di Sicilia: il “giallo” della chiusura della scuola elementare di Via Napoli

Come mai una perizia tecnica, già pervenuta un anno fa e peraltro non dai toni “catastrofici”, è stata “riesumata” solo adesso per giustificare l’inagibilità del plesso? Se lo sono chiesti i consiglieri comunali del gruppo d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro” ed i loro sostenitori in un apposito incontro-conferenza stampa tenutosi ieri sera a casa del loro leader ed ex sindaco del Comune dell’Alcantara Lino Monea

Cosa si nasconde a Francavilla di Sicilia dietro l’ordinanza di chiusura della scuola elementare di Via Napoli, “improvvisamente” emanata alle ore 22,30 dello scorso 31 gennaio dal sindaco Enzo Pulizzi, immediatamente dopo una seduta di Consiglio Comunale nella quale il primo cittadino non aveva minimamente fatto cenno alla delicata questione? Se lo sono chiesti ieri sera i consiglieri comunali e diversi sostenitori del gruppo consiliare d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro”, riunitisi nell’abitazione del loro leader Lino Monea, predecessore ed avversario dell’attuale primo cittadino francavillese. Ha fatto seguito una conferenza stampa, di cui riportiamo i principali interventi finalizzati a tentare di risolvere tale “giallo”.

ALESSANDRO VACCARO (consigliere comunale d’opposizione, nella foto accanto). «Dopo aver sentito proferire più volte, anche in Consiglio Comunale, al sindaco Pulizzi l’espressione “la scuola elementare di Via Napoli è inagibile“, noi del gruppo consiliare d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro” abbiamo ritenuto doveroso, nelle settimane scorse, presentare un’interrogazione al riguardo, cui ha fatto seguito il repentino provvedimento di chiusura dell’edificio scolastico. Si sappia intanto che questa scuola non l’abbiamo certamente chiusa noi consiglieri di minoranza, bensì il sindaco in carica, che nella riunione con i rappresentanti dei genitori di qualche giorno fa, malgrado il nostro interessamento alla problematica in questione, non ci ha invitato. A quella riunione erano invece presenti diversi esponenti della maggioranza (assessori e consiglieri comunali) nonché qualche “sindaco ombra”…».

SALVATORE BARDARO (consigliere comunale d’opposizione). «Ho chiesto agli uffici municipali la copia della relazione tecnica, giunta “nuovamente” nel nostro Comune tra il 29 ed il 30 gennaio scorsi, che ha determinato, appena poche ore dopo, la chiusura delle scuole elementari di Via Napoli. Uso l’avverbio “nuovamente” perché, come ho potuto personalmente appurare, si tratta dell’identica perizia, costata poco meno di cinquemila euro, che lo stesso studio tecnico privato aveva già inviato un anno fa all’Amministrazione Comunale di Francavilla di Sicilia, che gliel’aveva commissionata nell’autunno del 2017, ossia a pochi mesi dal suo insediamento. Da questa relazione si evince a chiare lettere che l’immobile di Via Napoli avrebbe allo stato attuale difficoltà a resistere ad eventi sismici di grossa entità, cui si potrebbe ovviare con un intervento infrastrutturale del costo pari a meno di quattrocentomila euro, facilmente finanziabile dagli enti competenti. Gli stessi professionisti estensori di tale relazione tecnica ipotizzano anche un più drastico e costoso intervento da cinque milioni di euro per abbattere e ricostruire integralmente l’immobile, soluzione, questa, preferita dagli attuali amministratori comunali francavillesi. In ogni caso da tale perizia tecnica, stranamente “riesumata” a distanza di circa un anno, non si evince alcun rischio immediato per la scuola elementare di Via Napoli. Perché, dunque, questa improvvisa chiusura del plesso scolastico, frequentato da circa centocinquanta bambini?!…».

GIUSEPPE DI NATALE (ex assessore ed ex consigliere comunale). «L’attuale Amministrazione Comunale avrebbe potuto prendere un provvedimento del genere solo sulla base di un serio studio tecnico redatto dagli organi competenti, come il Dipartimento di Protezione Civile. Ed in ogni caso, come facevano le Amministrazioni Comunali francavillesi del passato, decisioni di questo tipo vanno prese interpellando tutti i consiglieri comunali (l’attuale “opposizione”, tra l’altro, rappresenta un migliaio di cittadini). Per il resto sono pienamente d’accordo con la dirigente scolastica Angela Mancuso, la quale ha “bocciato” il “Piano B” approntato dal sindaco Pulizzi e dai suoi collaboratori in quanto non attuabile nei locali della scuola media di Piazza Pirandello né in quelli dell’ex Opera Pia, perché logisticamente non idonei, anche sotto il profilo della sicurezza, ad ospitare i centocinquanta alunni della scuola elementare ed il personale dipendente dell’Istituto Comprensivo».

LUCIA CAMUGLIA (ex consigliere comunale). «Questa vicenda è di una gravità estrema sotto tutti i punti di vista. Intanto siamo in presenza di una relazione tecnica spacciata per “nuova”, mentre in realtà risale a circa un anno prima e che è stata improvvisamente “riesumata”, non si sa su commissione di chi…, col frettoloso sistema del “copia ed incolla” (sintomatico, in una sua pagina, il riferimento al limitrofo “Liceo Scientifico Caminiti-Trimarchi di Via Napoli” anziché alla “Scuola Elementare di Via Napoli”…). Mi permetto inoltre di far osservare al sindaco Pulizzi che se l’edificio della scuola elementare di Via Napoli (nella foto accanto) è a rischio di crollo sarebbe stato anche suo dovere interdire al transito pedonale e veicolare ed al posteggio di automobili tutta la strada antistante. Prima di prendere decisioni affrettate e di una certa gravità, comunque, si sarebbe dovuto consultare il Consiglio Comunale. Ma capisco che a Francavilla di Sicilia, da qualche anno a questa parte, questa è un'”utopia”, visto che l’attuale classe amministrativa insediatasi nel giugno del 2017 alla guida del nostro Comune tende giorno per giorno a scardinare i principi fondamentali della democrazia, prendendo disinvoltamente “a porte chiuse” decisioni che incideranno pesantemente sul futuro della nostra comunità (vedi la cessione all’Enel dell’azienda elettrica comunale e l’approvazione del regolamento per il rinnovo delle concessioni cimiteriali). Ci troviamo di fronte, pertanto, ad un modo assolutamente irrituale di amministrare, tra semplici cittadini che, senza rivestire alcun incarico istituzionale, durante il giorno condizionano le scelte del sindaco (stazionando permanentemente nella sua stanza in municipio…) e che la sera si  permettono di fare disinformazione ed “offendere” sui social network, tra commissioni consiliari che vengono formalmente convocate per poi essere sistematicamente “annullate” e tra assessori che (come è avvenuto nel recente incontro con i rappresentanti dei genitori degli alunni delle scuole elementari) leggono “in anteprima” ai cittadini  i verbali dei Consigli Comunali senza che questi siano stati ancora redatti dagli uffici municipali competenti ed approvati. Tutto, dunque, è all’insegna della mancanza di serietà e di rigore amministrativo e, soprattutto, del premeditato intento di impedire agli avversari politici di esercitare il proprio ruolo. Per non parlare del clima di odio sociale che viene quotidianamente alimentato nelle più diverse forme. Ritengo che, a questo punto arrivati, occorra appellarsi alle autorità superiori, a cominciare dal Prefetto e dall’Assessorato Regionale agli Enti Locali, per tentare di imprimere un cambio di rotta alla vita politica, amministrativa ed anche sociale di Francavilla di Sicilia».

LINO MONEA (ex sindaco ed attuale capogruppo consiliare d’opposizione). «Per questo “faraonico” progetto di rifacimento della scuola elementare di Via Napoli, che non riteniamo possa essere finanziabile (come si evince dalle già avvenute “bocciature” da parte degli enti superiori), l’attuale Amministrazione Comunale francavillese ha persino fatto delle evidenti forzature inserendolo nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche dello scorso anno, che per quanto ci riguarda riteniamo illegittimo. Da qualche alto funzionario comunale ci è stato detto che l’inserimento in tale Piano di questa opera era una “pura formalità”, mentre invece c’erano di mezzo ben cinque milioni di euro. Sta di fatto che appare molto strano come il sindaco Pulizzi abbia potuto autorizzare, a seguito della rituale richiesta del dirigente del locale Istituto Comprensivo, l’avvio dell’anno scolastico 2018-2019 nel plesso di Via Napoli mentre andava già da tempo pubblicamente parlando del “rischio sismico” cui sarebbe soggetto tale immobile. La polemica, che probabilmente ha portato alla chiusura della scuola elementare di Via Napoli, è sorta dalla nostra recente interrogazione consiliare nella quale, tra l’altro, chiedevamo che fine avessero fatto i finanziamenti che la mia Amministrazione Comunale aveva procurato a tale istituto scolastico per il suo efficientamento energetico attraverso i fondi del Progetto “Paes”. Ebbene: il sindaco Pulizzi ci ha risposto che si trattava di un semplice mutuo a tasso agevolato e non di un finanziamento, mentre io posso dimostrare che trattasi di un finanziamento interamente ammortizzabile nel tempo attraverso il risparmio energetico. Ma in quella risposta alla nostra interrogazione sono contenute tante altre falsità. Risultato: solo per fare un “dispetto” al sottoscritto avversario ed ex sindaco Monea è stata chiusa una scuola… dalla sera alla mattina. Al di là di tutto, ciò che mi preme comunicare a chi leggerà il resoconto di questo incontro con gli amici giornalisti è che noi consiglieri dell’opposizione (o della “minoranza”, che dir si voglia) ci siamo sempre sforzati di essere collaborativi con l’attuale Amministrazione Comunale, la quale però ci ha sempre e sistematicamente ignorato ed addirittura impedito di poterci esprimere nelle competenti sedi istituzionali».

Si apprende intanto che, qualora non si dovessero trovare soluzioni alternative per consentire la prosecuzione delle lezioni negli immobili locali, i centocinquanta scolari francavillesi potrebbero essere “dirottati” in un edificio scolastico di qualche Comune vicino, come quello di Malvagna, che a causa dello spopolamento demografico, di spazio libero ne ha abbastanza essendo attualmente frequentato da solo cinque alunni.

Sta di fatto che l’anno scolastico va pur completato (la normativa in materia richiede un certo numero di ore e di giornate di lezione) altrimenti, tra continue “allerte meteo” e “vacanze forzate” per locali inagibili, si rischia di far passare per “somari” dei bambini che hanno tutto il diritto di frequentare regolarmente e serenamente i rispettivi corsi di studio.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: da sinistra gli ex amministratori comunali Giuseppe Di Natale e Lucia Camuglia ed i consiglieri comunali del gruppo d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro” Lino Monea, Salvatore Bardaro e Lisa Di Natale

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