Francavilla di Sicilia: Pippo Malatino, "anima" della gloriosa Pallamano Ventimiglia -
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Francavilla di Sicilia: Pippo Malatino, “anima” della gloriosa Pallamano Ventimiglia

Francavilla di Sicilia: Pippo Malatino, “anima” della gloriosa Pallamano Ventimiglia

Nostra intervista al fondatore e direttore sportivo della squadra ligure, affermatasi a livello nazionale ed internazionale, il quale ha trascorso le recenti festività natalizie nel paese d’origine, dove ha mosso i primi passi nel mondo del Calcio per poi prenderne le distanze, preferendo dedicarsi ad una disciplina agonistica dal maggior “fair play”

Da tempo apprendiamo dalla stampa nazionale e dai social network degli esaltanti successi della “Pallamano Ventimiglia”, squadra ligure eccellente nel particolare sport, a metà strada tra il Calcio e la Pallacanestro, fondata e diretta da Giuseppe (Pippo per gli amici) Malatino, insegnante di Educazione Fisica e Sostegno nativo di Francavilla di Sicilia. In occasione delle recenti festività natalizie e di fine anno quest’ultimo è tornato al paese d’origine. Ne abbiamo approfittato per incontrarlo e rivolgergli qualche domanda.

 – Prof. Malatino, a Francavilla, negli anni giovanili, lo si ricorda come un brillante calciatore ed allenatore di Calcio: come è passato alla Pallamano?

«Diciamo che lo sport è stato sempre la mia “vita”. Ma ad un certo punto, come è successo a tanti della mia generazione, il Calcio mi ha deluso e “nauseato”. Sono stato quindi “folgorato” dalla Pallamano, di cui mi affascina in particolare il valore del “fair play”, ossia il comportamento rispettoso delle regole di gioco, comune anche al Rugby».

– Com’è nata la “sua” Pallamano Ventimiglia?

«E’ nata nel 2001 come una realtà scolastica, ma che si è pian piano ritagliata uno spazio importante nel panorama agonistico nazionale di questa disciplina sportiva, che per numero di iscritti nel mondo è seconda solo al Calcio».

– La sua “scommessa”, nata nelle palestre scolastiche, è risultata vincente, dati i risultati conseguiti in questi anni dalla squadra di Pallamano da lei fondata e diretta.

«Certamente. Solo in Liguria abbiamo conquistato nelle categorie giovanili ben 28 titoli regionali e 4 interregionali, ed a livello nazionale abbiamo disputato per ben sette anni il Campionato di Serie A2. E nostri atleti (come Ivan Lanzilotta, Paolo Rossi ed Alessandro Benini) sono approdati in ambito nazionale. Purtroppo, per questioni economiche, nell’anno 2015-2016 non abbiamo potuto disputare il campionato di massima serie, malgrado il secondo posto conseguito dalla nostra squadra “Senior”. Siamo comunque la miglior società sportiva di Pallamano della Liguria».

– Apprendiamo dai mass media che la “Pallamano Ventimiglia” ha anche varcato i confini nazionali.

«Infatti il nostro “marchio” non è conosciuto solo in Liguria. Le nostre categorie giovanili disputano ormai da diversi anni le competizioni delle Alpi Marittime Francesi, dove hanno ottenuto dei risultati di prestigio. Siamo anche affiliati alla “F.F.H.” (Federazione Francese di Handball), federazione tra le più prestigiose al mondo. Negli anni scorsi abbiamo inoltre siglato un gemellaggio con la società “A.S.H.” del limitrofo Principato di Monaco. Possiamo dunque vantarci di essere l’unico club sportivo del Ponente Ligure ad aver allacciato relazioni con gli Stati esteri viciniori».

– Tutto ciò arreca anche dei benefici di tipo turistico a Ventimiglia ed alla Liguria in genere?

«Sicuramente sì. Basti pensare che tutte le settimane le squadre delle Alpi Marittime Francesi vengono a giocare qui da noi a Ventimiglia. Ma, a parte ciò, Ventimiglia, la Liguria e l’Italia in genere beneficiano di un notevole ritorno d’immagine, visto che siamo riusciti a dimostrare che anche dalle nostre parti si riesce a fare sport di ottimo livello».

Una formazione “Under 13” della Pallamano Ventimiglia

– Ultimamente si è pure affermata la disciplina del Beach Handball, ossia la “Pallamano da Spiaggia”. La vostra società sportiva si occupa anche di essa?

«Al Beach Handball abbiamo dedicato un’apposita sezione, ottenendo eccellenti risultati sia a livello nazionale che internazionale. Per quanto mi riguarda,  nell’ambito del Beach Handball sono stato designato alla guida della squadra della Liguria nonché responsabile dell’Area Nord 2 (competente per le regioni della Valle D’Aosta, del Piemonte, della Liguria e della Lombardia) e delle Alpi Marittime Francesi».

– Prendendo le mosse dalla sua passione sportiva giovanile, lei ha intrapreso la carriera di insegnante di Attività Motorie. Da docente quale “lezione” si sente di impartire ai giovani, ed in particolare a coloro che si accostano al mondo dello sport?

«Ritengo che attraverso lo sport i giovani debbano capire che il cosiddetto “merito”, ossia la capacità personale (senza dover chiedere “spinte” e “raccomandazioni” per colmare le proprie lacune), è un valore fondamentale per potersi affermare nella vita. Noi “insegnanti allenatori” dovremmo inoltre far capire ai nostri allievi che il militare in una determinata squadra significa anche amare il luogo (Comune, Regione, Stato, ecc.) che essa rappresenta, e quindi stimolare in loro il senso di appartenenza ad un determinato territorio. Pur trattandosi di un gioco, insomma, lo sport richiede senso di responsabilità e l’osservanza di ben precise regole comportamentali. Da insegnante, pertanto, mi sento in dovere di far comprendere ai miei alunni che lo sport è una grande “lezione di vita”».

Rodolfo Amodeo

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