Degrado ambientale nell'Alcantara: quella Valle "incantata" che non c'è più -
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Degrado ambientale nell’Alcantara: quella Valle “incantata” che non c’è più

Degrado ambientale nell’Alcantara: quella Valle “incantata” che non c’è più

L’avvocato di Giardini Naxos Franz Buda, presidente dell’associazione dei consumatori “A.I.A.C.E.”, ha diramato un’attualissima nota che evidenzia gli originari pregi naturalistici di un territorio un tempo incontaminato ed “idilliaco”, ma di cui la società contemporanea, pubbliche istituzioni comprese, ha fatto scempio ponendo in essere attività inquinanti

Anche l’avvocato Franz Buda, nella sua qualità di presidente dell’associazione “A.I.A.C.E.” (Associazione Italiana Assistenza Consumatore Europeo), manifesta le proprie preoccupazioni per la minaccia rappresentata dal precario depuratore consortile di contrada Pietre Nere, nel territorio di Giardini Naxos, che in caso di piena del contiguo fiume Alcantara potrebbe sversare nell’ambiente i liquami inquinanti in esso contenuti (qualche giorno fa alla questione ha anche dedicato un servizio il Tg regionale della Rai).

Il professionista naxiota ha al riguardo diramato una “colta” nota che evidenzia lo stridente contrasto tra gli originari pregi naturalistici di questo lembo di territorio siciliano e l’odierna e non certamente felice situazione ambientale dello stesso.

«Ciò che stupì i primi colonizzatori greci giunti in Sicilia nel 735 a.C – scrive Franz Buda – fu sicuramente il suggestivo scenario naturale della parte orientale dell’isola, con l’Etna che si ergeva dal golfo di Naxos ed il fiume Alcantara, allora chiamato “Achesines”, che scorreva verso un mare ricco di gustosi pesci e molluschi (non a caso, ancora oggi a Giardini Naxos esiste una contrada che porta il nome di “Mareprovvido”). Tale area territoriale sprigionava nello stesso tempo una grande sacralità, evocata da elementi naturali come, ad esempio, le “magiche” fontane di lava zampillanti dal cratere dell’Etna.

«La foce dell’Alcantara era incantevole con i suoi laghetti di acqua dolce e salmastra; tale luogo lacustre dava rifugio ed ospitalità a fenicotteri, aironi, upupe ed altri pregiatissimi uccelli, appartenenti alla famiglia denominata “caccia reale”. La presenza di fenicotteri e cicogne nei laghi e nei fiumi limitrofi alla città di Naxos  è documentata dalle figure riprodotte sul  vasellame conservato al Museo di Naxos. Ed ancora  oggi nella Valle del Fiume Alcantara sopravvivono una flora ed una fauna di un certo pregio (fiori spontanei, papiri e “budi” ed altre piante acquatiche nonché cefali di acqua dolce, trote, anguille e piccoli salmoni).

Una sconcertante immagine dei rifiuti dell’ex discarica comunale di Francavilla riversatisi nei giorni scorsi sull’alveo del torrente Zavianni

«Lo storico greco Tucidide riferisce che l’Alcantara un tempo doveva essere navigabile, e che forse disponeva di vari approdi, come si evince anche dai nomi delle contrade “Marzacchina” a Calatabiano e “Marfaele” a Taormina in quanto il prefisso “Mar” significa “porto” in lingua araba.

«Le Gole rappresentano la parte più suggestiva del fiume Alcantara per le pareti di basalto lavico, simili a canne d’organo protese verso il cielo e  modellate nel corso dei millenni dallo scorrere delle acque fluenti.

«Oltre le Gole la natura si spinge sulle colline e sulle rocche fino ai pendii dei Nebrodi, assecondata da un patrimonio agro-edilizio fatto di  castelli, basiliche, cube, borghi mediterranei e rurali nonché dimore d’epoca che si adagiano su un tappeto di vigneti, frutteti, campi di ortaggi, cespugli di ginestre e pale di ficodindia».

Dopo questo “idilliaco” quadretto, Franz Buda entra nel merito delle emergenze ambientali della Valle dell’Alcantara, che il maltempo delle ultime settimane ha reso argomento di scottante attualità, non solo per il prima citato rischio di sversamento del depuratore consortile di Giardini Naxos, ma anche per la prepotente fuoriuscita dal sottosuolo dell’enorme mole di rifiuti dell’ex discarica comunale di Francavilla di Sicilia, rimasti “maldestramente” interrati per decenni nell’area del torrente Zavianni, teatro nel 1719 della cruentissima battaglia tra spagnoli ed austriaci.

«Bisogna purtroppo constatare – prosegue il presidente di “Aiace” – che quanto di bello sin qui descritto rischia di essere annullato dalle situazioni di degrado che spesso si verificano nella Valle dell’Alcantara. L’estate scorsa anche la Goletta Verde di Legambiente ha rilevato e denunciato il grave inquinamento delle acque del fiume, che poi vanno ad inquinare anche il mare di Naxos. Ciò è dovuto agli scarichi abusivi ed a certe opere imputabili ad enti ed aziende, sia pubblici che privati, a cominciare dall’ormai fatiscente, e quindi pericolosissimo, depuratore consortile di Taormina, ubicato a Giardini Naxos in contrada Pietre Nere, sulla riva sinistra del fiume Alcantara. Oltre ad arrecare gravi danni alla salute, un ambiente così degradato finirà col colpire le attività turistiche e commerciali di tutto un comprensorio».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: il precario depuratore consortile di contrada Pietre Nere, a Giardini Naxos, e nel riquadro Franz Buda

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