Da circa un mese il semaforo di piazza Duomo è in avaria e il Comune non sembra neanche risolvere un problema di ordinaria manutenzione sprofondando nella burocrazia.

Quella dell’Ufficio tecnico del comune che detta legge e condiziona la macchina amministrativa al punto da mettere in scacco la Giunta e l’assessore Di Rao in primis. Non c’è intervento che sia grande o piccolo che non sia condizionato dal volere di qualche dirigente. A pagarne le spese il sindaco, gli assessori ma soprattutto la città.

Alcuni casi emblematici: la riparazione della voragine di via Ariosto (è rimasta solo la foto ricordo dell’assessore appena insediatosi che misura con il metro le dimensioni della buca), la messa in sicurezza del centro sociale di via Alfieri, la mancata collocazione di un impianto di video sorveglianza nel micro asilo di Macchia, i ritardati interventi manutentivi nei cimiteri di Trepunti e San Giovanni Montebello. E adesso persino l’impianto semaforico di via Callipoli: da oltre un mese in attesa di essere riparato, nonostante l’intervento del sindaco. Nonostante le proteste, gli articoli di stampa. Nulla, silenzio assoluto.

Sul caso del semaforo diventato nel frattempo una barzelletta, l’ennesima di questa amministrazione incapace di reagire, interviene il comitato civico “Rivogliamo l’ospedale” che ieri ha protocollato al Comune una formale istanza di donazione che ha tutto il sapore di una provocazione. Peggio. Di una pubblica elemosina che mortifica la Giunta D’Anna.

“Questo Comitato ha ritenuto di dover donare, a beneficio delle specifiche attività curate dalla competente Area tecnica in materia di viabilità, e in particolare per la regolamentazione del traffico a mezzo impianto semaforico posto all’incrocio tra via Callipoli, corso Italia e piazza Duomo, 5 lampade semaforiche, il cui valore commerciale è di 10euro. A fronte, però, della spesa veramente irrisoria per l’acquisto delle lampadine – si legge nella nota del comitato giarrese – non possiamo che esprimere la nostra amarezza dinanzi all’inerzia della macchina amministrativa giarrese che non è stata in grado di dare soluzione a tale problema in tempi brevi”.

Chiarissima la nota del Comitato, manca solo la celebre esternazione del giornalista Emilio Fede.