Giarre, nella città dissestata non si muove nulla. Giunta e Consiglio a cosa servono? -
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Giarre, nella città dissestata non si muove nulla. Giunta e Consiglio a cosa servono?

Giarre, nella città dissestata non si muove nulla. Giunta e Consiglio a cosa servono?

Ogni mese costano alla collettività circa 20 mila euro al mese.  Nella città che sprofonda nel baratro si registra la mortificante inattività del Consiglio. La Giunta, invece, si applica non poco con provvedimenti inopportuni e pericolosi come il dimensionamento scolastico.  Per fortuna che, in questo clima plumbeo a risollevare l’umore dei giarresi ci pensa il sindaco con le sue dirette live (alcune decisamente inopportune come quella del Papa) sui social. Un puerile tentativo di far credere alla città che in fondo, qualcosa si muove.  Poco in realtà. Anzi a pensarci bene nulla. Le desolanti piazze semivuote e alcune location del centro storico mortificate da eventi non compresi. E cosi tra una diretta e l’altra, fuori dalla realtà,  si tralascia quanto sta invece accadendo. Il nulla mischiato con il niente. La città continua ed essere sempre più sporca, senza regole,  si assiste alla morte della politica comunale, umiliata da chi si ostina a rimanere seduto incollato sulla propria poltrona, provando nel contempo a stringere qualche accordo sotterraneo. Piccoli insulsi inciuci in taluni casi subordinati alla storia personale di qualche consigliere nel cui armadio conserva imbarazzanti scheletri.  

Consigli comunali con il contagocce, da un lato; dall’altro continue commissioni che si occupano di argomenti il più delle volte non rilevanti, utili solo ad ingrassare l’immeritato gettone, tralasciando temi urgenti e necessari a cominciare dalla sicurezza delle scuole o sulle prospettive legate allo status di Comune dissestato. Sullo sfondo, come dicevamo,  la piena paralisi anche degli atti contabili dell’Ente (l’approvazione in Consiglio del Conto Consuntivo 2016) che rischiano di provocare un potenziale intervento sostitutivo del commissario ad acta – con le conseguenze previste dalla legge – a fronte di uno stallo che si prolunga ormai da lunghi mesi. Si tratta di un vero groviglio procedurale che vede da un lato la giunta che, dopo la prima diffida del commissario ad acta, ha approvato lo schema del Consuntivo a luglio e il Consiglio impossibilitato a votarlo in assenza del necessario parere dei revisori. Questi ultimi, a loro volta, impediti nell’esitazione del Rendiconto a causa dei ritardati riscontri dell’amministrazione su alcuni precisi rilievi contabili. Dinanzi a questo sfacelo non resta che una sola decisione che nessuno si sogna di adottare. Andare  tutti a casa, liberando la città. 

Mario Previtera

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