Overbooking aereo: perché è legale e perché non è poi così ingiusto -
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Overbooking aereo: perché è legale e perché non è poi così ingiusto

Overbooking aereo: perché è legale e perché non è poi così ingiusto

Hai mai sentito parlare di imbarco aereo negato a causa di overbooking?

Chi viaggia spesso in aereo molto probabilmente ne ha sentito parlare: si tratta della situazione incresciosa in cui ci viene gentilmente comunicato che non la compagnia non può imbarcarci su un volo regolarmente prenotato e pagato perché l’aereo non ha posti sufficienti per tutti i passeggeri al gate.

In questo articolo ti spiegheremo che cosa è esattamente e perché non è una pratica così assurda come sembra.

Ma soprattutto ti diremo come evitarlo e come ricevere il dovuto risarcimento e quali sono i tuoi diritti nell’eventualità in cui dovesse capitarti.

Che cosa è e cosa vuol dire Overbooking

Overbooking vuol dire letteralmente “esubero di prenotazioni” ed è una pratica di revenue marketing attuata non solo dalle compagnie aeree ma anche da hotel e alcune linee di autobus.

Si tratta, nel concreto, della pratica di vendere più posti di quelli disponibili al fine di incrementare i guadagni.

I molti casi di così detti “no show”, gergo tecnico che vuol dire, letteralmente, non presentarsi al gate di imbarco, hanno portato le compagnie a calcolare un possibile maggior guadagno vendendo posti oltre le effettive disponibilità.
Non è solo una pratica “avara” delle grandi compagnie, bensì anche una tecnica che ha consentito alle low cost di rendere i costi dei voli così bassi.
Soprattutto, è una pratica legale.

Ogni compagnia valuta il numero di posti extra da poter vendere sulla base di calcoli statistici che comprendono  la media annua dei no show, i periodi dell’anno e le tratte, creando calcoli e algoritmi informatici così sofisticati e precisi che molto di rado accadono casi di imbarchi negati.

Molto di rado, certo, però avvengono, ed è qui che il consumatore/viaggiatore deve conoscere i propri diritti e risarcimento per overbooking aereo e i metodi per rendere la situazione meno incresciosa possibile.

Overbooking in aereo: che cosa è tenuta a fare la compagnia?

Per procedere alla “selezione” di chi avrà l’imbarcato negato, la compagnia aerea ha delle prassi da seguire, prima fra tutte chiedere ai passeggeri presenti al gate chi è disposto a cedere il proprio posto in cambio di rimborso e riposizionamento su un volo successivo.
In tali casi, gli addetti della compagnia devono far presenti anche i benefit a vantaggio dei rinunciatari, tra cui rimborsi o buoni commisurati al tempo di attesa o passaggi da economy a business (anche se in alcuni casi può anche avvenire il contrario, cioè abbassamento di livello, ma con relativa compensazione che va dal 30 al 70%).

Spesso i benefit in caso di accettazione di negato imbarco sono così interessanti, soprattutto nelle compagnie più grandi, che molti viaggiatori più flessibili come studenti o nomadi digitali auspicano in casi di overbooking per rendere il viaggio più comodo, vantaggioso e confortevole.

Se nessun passeggero rinuncia, decide la compagnia aerea.

Con quale criterio le compagnie aeree selezionano chi non verrà imbarcato?

Esistono dei criteri basati su legge, logica e comodità di compagnia e passeggeri:
I criteri seguiti dalle compagnie prevedono che vengano riposizionati (cioè non imbarcati):

  • Gli ultimi passeggeri in fila al gate (soprattutto nelle le compagnie low cost)
    Ovviamente a questi passeggeri vengono garantiti tutti i benefit che vengono concessi ai rinunciatari volontari, tra cui cibo gratis, notte in hotel, transfer e risarcimento economico.
  • Chi non ha fatto ancora il check-in
  • Chi viaggia da solo, onde evitare di dividere gruppi e soprattutto famiglie, causando così ulteriori disagi.
  • Chi ha acquistato un biglietto low cost; ovviamente la scelta di non imbarcare chi ha acquistato il biglietto a costo molto basso non ha alcun intento “punitivo”, ma viene fatta nell’ottica di recare meno danno economico possibile e, in alcuni casi, dando persino un vantaggio economico al viaggiatore, concedendo un indennizzo superiore al costo del biglietto (perché è bene sapere che gli indennizzi sono diritto anche di chi ha acquistato il volo low cost).

Sulla base di quanto sopra, per evitare di subire l’imbarco negato a causa di overbooking, può essere utile non restare gli ultimi della fila al gate di una compagnia low cost, fare il check-in on line, se possibile non viaggiare da soli e magari non unire l’acquisto di un biglietto low cost ad un viaggio in solitaria.

Vi sono poi anche altri trucchi per correre meno rischi di imbarco negato, come scegliere gli orari meno gettonati (ad esempio, preferire di volare nelle prime ore del mattino) e essere titolari delle carte fedeltà delle compagnia con le quali voliamo più spesso.

A quanto ammontano i risarcimenti in caso di imbarco negato e come ottenerli?

 Esiste uno specifico Regolamento Europeo (CE 261/2004) che stabilisce le regole comuni in merito al risarcimento e all’assistenza ai passeggeri in caso di imbarco negato.

Il risarcimento in termini economici tiene in considerazione la lunghezza della tratta e l’essere intra o extra comunitario.
Vi sono poi delle ulteriori clausole che tengono conto delle ore di ritardo con le quali si arriva a destinazione.

Puoi scoprire quali sono nel dettaglio le tariffe di rimborso per overbooking relative ad ogni tratta e calcolare il risarcimento cui hai diritto attraverso, per esempio, il sito di AirHelp, un servizio utile al passeggero che gestisce per noi la richiesta di risarcimento in caso di overbooking, inviando il codine PNR del volo.

Come spesso accade, anche nel mondo dei viaggiatori e nel complesso universo delle compagnie aeree, tutto ha una sua ratio. Basta restare calmi e usare i giusto strumenti per avere meno problemi possibile e persino trasformare una situazione incresciosa in una nuova opportunità.

 

 

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