Giarre, dopo un secolo chiude la caserma Cc di Macchia. Amministrazione indifferente -
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Giarre, dopo un secolo chiude la caserma Cc di Macchia. Amministrazione indifferente

Giarre, dopo un secolo chiude la caserma Cc di Macchia. Amministrazione indifferente

Entro la fine dell’anno la caserma dei carabinieri di viale Mediterraneo a Macchia, sede del comando Stazione a servizio di una popolazione di oltre 6 mila abitanti (la giurisdizione comprende Macchia, Sciara e San Giovanni Montebello) cesserà la propria attività operativa.

La caserma chiude battenti, mettendo fine alla storia di un importante presidio di sicurezza. Sullo sfondo le somme che si rendono necessarie per la ristrutturazione dell’immobile che presenta gravi criticità a causa delle infiltrazioni.

La spesa preventivata per l’esecuzione degli interventi manutentivi si aggira sul milione di euro e il Comune che in questi anni non è riuscito ad intercettare i fondi di qualche un bando regionale – nonostante le pressanti richieste dai vertici dellArma –  per finanziare le opere (a differenza di altri Comuni, come Sant’Alfio)  adesso, in pieno dissesto, non si trova nelle condizioni di potere sostenere un impegno cosi gravoso.

Ma la volontà di sopprimere il presidio militare di viale Mediterraneo s’inserisce in quel programma nazionale avviato già da tempo dal Comando generale dei carabinieri che sta perseguendo, un rigoroso progetto di razionalizzazione delle diverse linee organizzative e di riduzione delle spese.

La chiusura della caserma di Macchia – confermata anche dall’assessore ai Servizi tecnici  Franco Di Rao – avverrà in due step. Come detto entro  dicembre prossimo il personale in servizio presso la Stazione (si tratta di 4 militari dipendenti, di cui due sottoufficiali) ripiegherà sulla Compagnia di Giarre; nella caserma di Macchia, per un altro anno circa, invece, resteranno funzionanti solo i due alloggi riservati ai militari. Quanto al futuro dell’immobile, non si esclude, come per l’ex plesso Manzoni di via Russo, l’oblio.

Macchia, dunque, nell’assoluta indifferenza delle istituzioni locali, perde un importante presidio di legalità oltretutto in un territorio teatro di reati predatori. Anche in questo caso, l’amministrazione dopo roboanti annunci sulla caserma, con perizie e verifiche statiche, accetta passivamente la disfatta. Una sconfitta per l’intero territorio. 

 

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