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Casino2k: norma Decreto Dignità colpisce l’informazione sana sul gaming

Casino2k: norma Decreto Dignità colpisce l’informazione sana sul gaming

Non usa mezzi termini Casino2k, uno dei più noti e autorevoli siti internet di divulgazione sul gioco online, per poter definire il Decreto Dignità come una norma che colpisce “chi fa informazione sana sul gioco”. Un’affermazione piuttosto decisa, che Casino2k ha evidentemente elaborato a mente fredda, dopo aver letto gli emendamenti al provvedimento ed essersi resi conto – si legge nella nota pubblicata su Agimeg – che nessun soggetto politico ha dimostrato di essere a conoscenza di tutte le parti della filiera del gioco online e di tutte le implicazioni che un divieto totale di pubblicità può comportare.

Un’ammissione piuttosto amara, quella di Casino2k, che lamenta come in seguito all’introduzione della normativa non vorrebbe certo colpita la dipendenza dal gioco d’azzardo, ma solamente quei siti internet specializzati che offrono agli utenti che volontariamente scelgono di visitarli un’informazione chiara, trasparente e “sana” di quali siano le case da gioco più affidabili e appropriate, tra quelle regolari, legittime e operanti con licenza. Siti internet che mettono in guarda dalle facili frodi, come ad esempio la diffusione di “trucchi” per vincere facile, o ancora dal rischio di azzardopatia, che pur il governo vorrebbe contrastare.

Eppure, a partire dal luglio 2019, se il Decreto sarà convertito in legge nella sua attuale versione, i giocatori potrebbero improvvisamente perdere questa fonte di informazione e, di contro, essere indotti – nella confusione che verrebbe a crearsi – a partecipare a case da gioco sprovviste di licenza, che operano al di fuori della normativa italiana, in aree grigie in cui riciclaggio di denaro, gioco minorile e – appunto – dipendenza dal gioco d’azzardo non sono certamente rari. In questo modo, aggiunge Casino2k, il provvedimento contribuisce ad amplificare un problema che avrebbe voluto contenere.

Ma in che modo poter invertire la rotta di una normativa che il sito internet segnala come profondamente censoria per il settore? Le proposte formulate dal portale sono numerose, a cominciare da quella più importante: permettere la pubblicità al gioco esclusivamente su siti Internet specializzati che rispondano a determinati requisiti, come ad esempio la necessità di iscrizione delle società e dei siti specializzati di riferimento all’interno di un registro che sia pubblicamente consultabile, e che sia gestito ed eventualmente certificato da un regolatore, o ancora la necessità – per le stesse società – di avere un rappresentante legale in Italia che risponda personalmente sulla violazione di regole. Non mancherebbero inoltre i requisiti di natura fiscale, come l’obbligo di pagare le tasse in Italia sugli utili derivanti da introiti pubblicitari.

Insomma, a ben vedere gli aspetti da regolamentare sarebbero numerosi ma, in ogni caso, non dovrebbero essere interessati da quella che Casino2k definisce essere una censura totale, che “potrebbe realmente far tornare indietro la situazione all’inizio degli anni 2000”. Infine, un breve auspicio: che il legislatore senta anche gli interessi degli operatori di settore, che da anni conoscono il comparto dei giochi online, e che potrebbero ben contribuire al miglioramento di questa norma in modo da tutelare le imprese italiane e il posto di lavoro dei dipendenti che vi operano.

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