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Catania, da 20 anni ferramenta taglieggiata da esattori del pizzo

Catania, da 20 anni ferramenta taglieggiata da esattori del pizzo

Da oltre 20 anni la ferramenta di Ognina pagava il pizzo al clan dei Santapaola Ercolano. Il titolare aveva iniziato a versare le somme mensili nel lontano 1999:  400 mila lire al mese e dopo, l’introduzione dell’euro, la mafia ha semplicemente convertito l’importo diventato 210 euro.

Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, la Polizia di Stato ha tratto in arresto Francesco Sansone, classe 1950, pregiudicato; in quanto colto nella flagranza del reato di estorsione, aggravata, per avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Santapaola – Ercolano ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione medesima.

Poche ore dopo, è stata data esecuzione a decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di  Giovanni Frazzetta, classe 1968, pregiudicato; Armando Pulvirenti classe 1955, pregiudicato, gravemente indiziati, in concorso con il predetto SANSONE, del reato di estorsione aggravata dalla circostanza sopra indicata.

I FATTI  Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di attività di indagine – anche di carattere tecnico – coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania e delegata alla Squadra Mobile volte a riscontrare le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Le indagini svolte dalla Sezione Reati contro il Patrimonio – “Squadra Antiracket” hanno permesso di accertare la condotta estorsiva commessa dagli arrestati ai danni del titolare di un esercizio commerciale di ferramenta, ubicato nella zona Ognina – Picanello, costretto a pagare il pizzo all’associazione mafiosa Santapaola – Ercolano – gruppo di Picanello. E’ emerso, infatti, che, la vittima, sin dall’avvio della propria attività commerciale nel 1999, è stata costretta con minacce a pagare ininterrottamente, dapprima, la somma di 400.000 lire al mese, in seguito, la somma di 210 euro al mese ai vari soggetti, individuati per i citati Giovanni Frazzetta, Armando Pulvirenti e Francesco Sansone, tutti noti esponenti del gruppo di Picanello dell’anzidetta cosca mafiosa, i quali, nel corso degli anni, si sono avvicendati nella riscossione del c.d. “pizzo” dal titolare dell’esercizio commerciale. Il ruolo di Frazzetta, elemento di rango apicale della frangia radicata nel rione di Picanello, quale soggetto deputato alla riscossione delle estorsioni, era già emerso nell’ottobre del 2007 allorquando venne tratto in arresto, in flagranza di reato, dalla Squadra Mobile dopo avere incassato una somma versata mensilmente dal titolare di un autosalone.

Le indagini hanno permesso di monitorare l’ennesimo pagamento di denaro, avvenuto nella mattinata del 20 luglio scorso, consentendo l’arresto di Sansone, il quale è stato bloccato fuori dall’esercizio commerciale, dopo avere ricevuto la consueta somma di euro 210,00 in contanti, appena consegnatigli dalla vittima. Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania – Bicocca a disposizione dell’A.G. Nella giornata del 23 luglio, in sede di convalida dell’arresto e del fermo, il G.I.P. del Tribunale di Catania ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dei citati Sansone e Pulvirenti.

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