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Randazzo, sciolto il Consiglio comunale. Inizia la corsa per il dopo Mangione

Randazzo, sciolto il Consiglio comunale. Inizia la corsa per il dopo Mangione

Il presidente della Regione Siciliana ha sciolto il Consiglio comunale. Il sindaco Mangione (PD) non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative. Si chiude così il cerchio della sua gestione politico-amministrativa.

E’ stato lo stesso sindaco a ufficializzare il suo ritiro dalla prossima competizione elettorale per le amministrative che si svolgeranno a giugno 2018. Contemporaneamente al ritiro del sindaco Mangione, a chiudere il cerchio di questi travagliati ultimi cinque anni di gestione politico-amministrativa del comune è intervenuto il Decreto n. 529, firmato dal presidente Nello Musumeci e dall’assessore Bernadette Grasso, con cui si scioglie il civico consesso (clicca e leggi il decreto pubblicato sul sito della Regione Siciliana).

Il Consiglio comunale era stato sospeso per inadempienza nell’approvazione dei bilanci dell’Ente così, dopo circa due mesi, la procedura di applicazione della sanzione dello scioglimento, giunge a compimento.

In sostituzione del civico consesso, per la gestione dei poteri del Consiglio comunale è stato nominato il dott. Giovanni Cocco, funzionario direttivo presso la Regione Siciliana. Il burocrate percepirà dal comune – fino alla scadenza naturale del Consiglio comunale (giugno 2018) – un’indennità mensile pari a euro 1.570, oltre il trattamento di missione.

In un Comune paralizzato e privo dei bilanci degli ultimi anni, il commissario dovrà approvare gli strumenti finanziari per consentire all’Ente di ripartire.

Intanto, una delle prime deliberazioni commissariali è stata la revoca dell’incarico di Revisore Unico al dott. Antonino Portale.

Adesso, in questo scorcio di fine sindacatura, l’amministrazione comunale avrà la possibilità di tessere con il commissario straordinario un rapporto istituzionale diretto e scevro da condizionamenti politici, per cui è auspicabile che si recuperi, almeno in parte, il tempo perduto, rendendo concreto qualche obiettivo vantaggioso per la città.

Sul piano politico ed elettorale, in attesa di conoscere l’esito dell’ormai imminente voto nazionale del 4 marzo, che localmente consentirà di comprendere eventuali mutamenti negli equilibri di forza, nelle sedi politiche si riflette anche sulle prospettive del voto amministrativo.

Lo spirito della nuova legge elettorale (a Randazzo si applica il sistema maggioritario a turno unico) scoraggia la frammentazione dei partiti e ogni candidato a sindaco dovrà contare su un’unica lista di sedici candidati (clicca e leggi l’approfondimento).

Con il sistema maggioritario, posto che – almeno statisticamente – vincerà il sindaco che saprà catalizzare sul proprio nome anche i voti di opinione, mediante il voto disgiunto, le candidature iniziano già a profilarsi; ma, tutto, necessariamente, si definirà nelle prossime settimane, dopo il voto politico del 4 marzo.

Benché si inizi a delineare una rosa di nomi disposti a concorrere per la poltrona di primo cittadino, il quadro delle intese e delle alleanze talvolta appare ancora incerto. Ciò potrebbe determinare qualche sorpresa nelle alleanze tra partiti, gruppi politici e candidati. Vediamo chi sono, al momento, i contendenti alla carica di sindaco della città medievale.

Maria Cristina Fioretto, sostenuta da una lista civica. Tra i supporter vi sono due ex sindaci tra cui Francesco Rubbino, luogotenente dell’ex sen. Firrarello e dell’on. Giuseppe Castiglione. Con il presunto riavvicinamento di questi ultimi in Forza Italia si potrebbe ipotizzare una trattativa per siglare un’alleanza strategica con i forzisti e quindi con la lista Francesco Lanza. Ma ciò determinerebbe uno scontro per la leadership e quindi tutto è in divenire.

Antonino Grillo, ex presidente del Consiglio comunale uscente, vicino all’on. Luca Sammartino, nella sua corsa alla poltrona di primo cittadino guarda al Partito Democratico come possibile alleato e al centro-sinistra come area di riferimento. Potrebbe essere il candidato dell’amministrazione uscente, ma non manca qualche malumore. Dopo la rinuncia alla ricandidatura del sindaco Mangione, rumor vorrebbero che il candidato del centro sinistra esca da un ragionamento più ampio cui potrebbe avere chance anche Grazia Emanuele, il vice sindaco Gianluca Lanza o un nominativo espressione della minoranza Pd.

Prende forma anche la discesa in campo anche dell’ex sindaco Francesco Lanza, che dovrebbe essere sostenuto da una lista civica trasversale appoggiata al suo interno pure da Forza Italia e dall’ex sindaco Ernesto Del Campo. Ma anche qui non manca qualche mugugno e sono in corso frenetiche trattative per chiudere l’accordo definitivo con i forzisti dissidenti.

Nunzio Barbaro Mollica, detto Nuccio, è il nome proposto dal locale Meet-up Movimento 5 Stelle che per la prima volta si presenterebbe al giudizio degli elettori locali. Il movimento fondato da Beppe Grillo – diviso tra realisti-isolazionisti e dibattuto dalla questione “alleanze sì, alleanze no?” – per sua disciplina esclude la possibilità di sottoscrivere alleanze con altri gruppi o partiti.

Francesco Sgroi, major competitor del sindaco Mangione durante la tornata elettorale del 2013, vicino a Raffaele Lombardo, ha iniziato da molto tempo la campagna elettorale rafforzando la sua candidatura e la sua leadership in una lista di ispirazione popolare-autonomista che può contare anche sull’appoggio di altri partiti di centro e di destra.

Gaetano Scarpignato

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