Catania, liceo "E. Greco", ieri sciopero e corteo studentesco -
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Catania, liceo “E. Greco”, ieri sciopero e corteo studentesco

Catania, liceo “E. Greco”, ieri sciopero e corteo studentesco

Ieri mattina, a Catania, studentesse e studenti della sede catanese del liceo artistico statale “Emilio Greco” hanno fatto sentire la loro voce attraversando in corteo il centro di Catania e, con loro, anche l’USB Scuola.

“Cinque anni fa – afferma il Collettivo “Emilio Greco” –  il nostro liceo, con l’aumento notevole del numero di iscrizioni, ha riscontrato la necessità di ampliare i suoi spazi al fine di ospitare le tante richieste. Questo però non è mai accaduto, e nonostante le varie richieste da parte degli studenti e del dirigente scolastico e dopo varie proteste, il nostro problema non è mai stato realmente affrontato da chi poteva risolverlo.

Quest’anno – sesto anno – la situazione è diventata la medesima: il plesso della sede del Polivalente, a S. G. la Punta, non contiene tante aule quanto ne dovrebbe contenere proporzionalmente al numero di studenti iscritti; i laboratori sono inadeguati o inesistenti; non vi è un’infermeria né un’aula docenti, perché utilizzate come aule. E così, ogni giorno, decine di ragazzi sono costretti a fare lezione per terra, nei corridoi, che sia primavera o inverno non ha importanza. Non si tratta solo di una scomodità dovuta al disegnare e a studiare per terra, ma anche una seria problematica a livello di sicurezza.

Dopo sei anni abbiamo detto basta: entro il nuovo anno 2018/2019 riavremo il diritto allo studio, il diritto di poter studiare come studenti degni di questo nome! Abbiamo iniziato a spargere la voce chiedendo l’appoggio della comunità studentesca catanese per poi arrivare ai giornali e ai telegiornali; abbiamo fatto una raccolta firme da spedire alla ex Provincia; abbiamo fatto sentire la nostra voce ai cortei nazionali, al Provveditorato, alla Prefettura ma non abbiamo riscontrato alcun miglioramento.

Oggi, dopo una settimana di occupazione e di autogestione, si è deciso di scendere in piazza per farci sentire ancora una volta! Crediamo in un appoggio da parte di tutte le scuole di Catania, che non protestano sodlo per il nostro diritto allo studio, bensì per quello di tutti data l’attuale situazione della struttura degli istituti scolastici ormai decadente, frutto di scelte politiche scellerate che oggi porta avanti la classe dirigente, la quale preferisce spendere milioni di euro ogni giorno per il il militarismo e le guerre, piuttosto che usarli per i servizi sociali come, appunto, le scuole”.

Al collettivo fa eco Luca Bruno, studente dell’Archimede di Catania e militante dei LPS-Liberi Pensieri Studenti: “Non è vero che non ci sono i soldi per la scuola. Non è vero! Non è vero, considerando che il governo italiano spende miliardi di euro per armamenti e per la guerra”.

“Dietro la retorica efficientista della ‘Buona scuola’ e l’ipocrisia delle operazioni di facciata delle ‘Belle scuole’ – commenta la professoressa Claudia Urzì, del coordinamento Nazionale dell’USB Scuola – si nasconde una realtà ben più triste di abbandono della scuola italiana al suo destino, di cui la vicenda dell’Emilio Greco è un chiaro esempio. L’Unione Sindacale di Base – Scuola sostiene la protesta degli studenti dell’Emilio Greco e oggi 28 novembre è stata in piazza al loro fianco” .

Alla fine del corteo, una delegazione composta da studentesse e gli studenti del “Greco”, è stata ricevuta nel palazzo del municipio dai responsabili dell’Ufficio del gabinetto del sindaco, a cui, essendo gli edifici del liceo proprietà dell’ex Provincia regionale di Catania, attualmente proprietà del Comune metropolitano di Catania, è stato chiesto d’intervenire. Alla delegazione studentesca è stato chiesto un periodo (10 giorni) per esaminare tutta la situazione.

“Pur rimanendo lo stato di agitazione – fa sapere uno studente del Collettivo – attenderemo di conoscere gli esiti da parte del Comune. Ma, sia ben chiaro, non abbiamo alcuna intenzione di fare un solo passo indietro. Sono le istituzioni che devono fare tanti passi verso di noi!”.

Orazio Vasta

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