Giarre, le dimissioni di Sara Giuffrida, preludio di un terremoto politico -
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Giarre, le dimissioni di Sara Giuffrida, preludio di un terremoto politico

Giarre, le dimissioni di Sara Giuffrida, preludio di un terremoto politico

Da tempo si temeva quello che nessuno in realtà immaginava nelle sue conseguenze. Le dimissioni di Sara Giuffrida da segretario politico di Città Viva non hanno complicanze solo politiche. Ma anche organizzative. E di consenso. Sì, perché quel consenso era stato costruito facendo leva su argomenti importanti e che investono la città: la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Giarre, la revisione del contratto capestro tra il Comune e la Giarre Parcheggi. Temi oggi passati in secondo piano a fronte di un drammatico quadro finanziario che ha fin qui paralizzato l’attività dell’Ente impedendo ogni tipo di manovra.

Le dimissioni della Giuffrida chiudono il cerchio rispetto a quella crisi che ha investito il movimento Città Viva cui ha fortemente creduto, sin dal 2013 con la dimissionaria Giuffrida che nel giro di pochi mesi ha perso quella vitalità che l’ha contraddistinta, sul palco, sui social. Prendendo posizione, talvolta a gamba tesa al punto da mettere in difficoltà lo stesso sindaco con il quale, già dalla scorsa estate, il rapporto sembrava essersi era reso conflittuale.

All’interno del movimento, all’indomani del voto, sono state troppe le iniziative individuali di taluni consiglieri comunali che hanno scelto percorsi diversi. Peggio ancora la costituzione di nuovi gruppi consiliari con fuoriuscite eccellenti dal movimento, hanno destabilizzato la leadership della Giuffrida sempre più messa ai margini e dalla quale, anche i più fedeli, hanno preso le distanze.

Così non sorprende per nulla un passaggio della lettera che la Giuffrida ha consegnato al sindaco, al termine di una convulsa e tesa assemblea, nel quale, la passionaria del movimento, accusa apertamente i consiglieri Massimo Di Prima e Patrizia Caltabiano, anche se non li cita direttamente, sostenendo che “la vittoria delle amministrative del 2016 ha costruito dei piccoli mostri, incapaci, arroganti e presuntuosi, che, senza alcuna esperienza, hanno trovato il modo di creare incrinature e divisioni. Elementi che si sono presentati alla città come forze del Movimento Città Viva ma che si sono legati a personaggi fuoriusciti al movimento con evidenti interessi personali, gettando fango sul Movimento, sul suo leader e sulla stessa segretaria politica”.

Parole pesanti come macigni che fanno ben comprendere quale sia il clima. Un clima pesante che ha finito per “minare quello spirito sereno e sincero di anni di lavoro insieme ad Angelo D’Anna e ad altre persone del gruppo che hanno dato vita al gran successo ottenuto nel 2016  che – rimarca la Giuffrida nella sua lettera – è venuto a mancare”.

Appare evidente che le lacerazioni createsi con le dimissioni di Sara Giuffrida – che però rimane consulente del sindaco per ciò che riguarda la gestione del personale del Comune – sono destinate a lasciare il segno. Dimissioni che avranno di certo l’effetto di una deflagrazione lenta ma inesorabile destinata ad avere conseguenze nella geografia politica in Consiglio comunale.

Scenari che andranno a delinearsi subito dopo l’esito delle elezioni regionali. Francesco Cardillo, Giusy Savoca e Maurizio Arena, potrebbero ufficializzare la nascita del gruppo di Forza Italia, mentre il duo Di Prima e Caltabiano con il gruppo Viviamo la Città, anche alla luce delle esternazioni della Giuffrida, potrebbero svolgere un ruolo di opposizione seppure rimanendo nell’alveo della maggioranza.

In prospettiva altre mine vacanti potrebbero rivelarsi fatali. Piero Mangano e il suo gruppo consiliare di riferimento, potrebbero infatti smarcarsi, mentre lo stesso Salvo Vitale potrebbe cedere il passo a qualcun altro.  Stasera, intanto, in Consiglio comunale si attendono scintille e non si escludono nuovi colpi di scena.

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