Sara Giuffrida si è dimessa da segretaria di Città Viva: fine del balletto -
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Sara Giuffrida si è dimessa da segretaria di Città Viva: fine del balletto

Sara Giuffrida si è dimessa da segretaria di Città Viva: fine del balletto

Un “intercooler” per il sindaco. Probabilmente.  O forse no? Sta di fatto che il balletto è finito.  Il trenino deraglia e Sara Giuffrida non fa più “ciuf ciuf”. Si è infatti dimessa a sorpresa (mica troppo) dalla carica di segretario politico di Città Viva. Ma non da quella di consulente del sindaco.

In miniatura. Molto in miniatura, la vicenda riporta al recente caso del presidente del Senato Grasso. A questo punto la Giuffrida quale “porto” sceglierà? Difficile immaginarlo.

Le dimissioni della Giuffrida – affermano alcuni tra i più “intimi” di Città Viva – erano nell’aria da qualche giorno, anche se di fatto si sono materializzate ieri sera, al termine di una convulsa riunione del movimento, nella sede del partito.

In una lettera consegnata al sindaco-cugino D’Anna, la Giuffrida avrebbe motivato la sua decisione affermando che all’interno del movimento ormai da lungo tempo non era più tenuta in considerazione, lei che era abituata ad usare il telecomandino durante le sedute del Consiglio, non ha accettato ad esempio l’uscita di Patrizia Caltabiano e Massimo Di Prima. La Giuffrida non avrebbe scritto i loro nomi, ma un passaggio della lettera di dimissioni è a loro dedicato.

E poi l’indipendenza della pupilla Giusy Savoca, pronta a dichiarasi in Consiglio quale componente di Forza Italia, non quello di Porto, ma di Marco Falcone.

Le dimissioni della Giuffrida hanno un significato politico per quel movimento che ha portato Angelo D’Anna alla guida della città. Diventando sindaco intestandosi la causa dell’ospedale (salvo poi dimenticarsene una volta eletto) al ritmo di musica con balli e trenini. Città Viva? Assolutamente no: casomai in agonia.

Questa amministrazione, a questo punto, con questa tarantella finale, potrà aumentarsi lo stipendio, alla faccia della Misericordia Carmelitana, ma ha davvero chiuso con questa città. Non Viva, ma delusa, offesa, mortificata!

Mario Previtera

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