Randazzo, don Gabriele Aiola guiderà tre chiese parrocchiali. Oggi il rito d’ingresso -
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Randazzo, don Gabriele Aiola guiderà tre chiese parrocchiali. Oggi il rito d’ingresso

Randazzo, don Gabriele Aiola guiderà tre chiese parrocchiali. Oggi il rito d’ingresso

Alla fine i temuti cambiamenti epocali hanno preso forma. Il vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti, ha ufficialmente accorpato l’antica parrocchia di San Nicolò a quella di San Martino e San Francesco di Paola. Nulla cambia, però, sotto il profilo giuridico e identitario. Le tre parrocchie manterranno gli antichi confini, le proprie tradizioni e la relativa personalità giuridica, ma saranno guidate – e qui sta la novità – da un parroco unico che avrà la residenza nella canonica di San Martino, già abitata dal parroco uscente.

Quest’ultima chiesa ricoprirà il ruolo di parrocchia centrale per via della maggiore estensione territoriale e numero di abitanti. In altre epoche, specie nella prima metà del XIX secolo, la figura del parroco universale, unico per le tre parrocchie storiche, fu motivo di aspre dispute. Oggi, invece, con il mutare della società e in un ambiente del tutto trasformato, quell’idea, che fu il cavallo di battaglia dell’arciprete Giuseppe Plumari, inizia a prendere forma e chissà se tra qualche tempo quell’ambizioso progetto non si realizzi del tutto. Dipenderà dalle vocazioni, oggi in costante, esponenziale, calo.

Per questo processo di trasformazione storica, a svolgere il delicato compito di guida delle tre parrocchie, il vescovo Raspanti ha chiamato un sacerdote giovane, don Gabriele Aiola.

Classe 1986, presbitero dall’aprile 2011, già Vicario della basilica parrocchiale “San Filippo D’Agira” di Aci San Filippo e più recentemente Segretario vescovile e insegnante di religione nelle scuole superiori, don Gabriele ha conseguito la Licenza in “Teologia Spirituale” presso lo Studio teologico “San Paolo” di Catania.

La presa di possesso canonico delle tre parrocchie S. Martino, S. Nicolò e S. Francesco di Paola si svolgerà oggi pomeriggio, mercoledì 25 ottobre, nella chiesa di S. Martino, alle ore 18.00, nel corso del tradizionale rito d’ingresso che sarà presieduto da Mons. Antonino Raspanti. Il rituale prevede alcuni momenti significativi, tra cui il rinnovo delle promesse fatte dal neo parroco il giorno della sua ordinazione, la presentazione di don Gabriele alla comunità, l’aspersione dei fedeli e la consegna delle chiavi del tabernacolo. Gesti che esprimono il mandato della Chiesa al presbitero e lo stretto legame che intercorre con le comunità affidatagli.

Nonostante la giovane età, don Gabriele è descritto dai suoi confratelli come un sacerdote preparato dal punto di vista umano, culturale e spirituale e profondamente radicato nel ministero presbiterale.

Ringrazio il vescovo per avermi affidato questo compito delicato che al momento condividerò insieme al viceparroco don Henry, un sacerdote nigeriano – dichiara don Gabriele. Sono molto felice di svolgere il mio ministero a Randazzo, una città che ho sempre ammirato per la sua storia, per la bellezza dell’architettura, per le sontuose chiese e i suoi tesori artistici di incommensurabile valore. Avrò cura e rispetto per le tradizioni religiose di ciascuna parrocchia, tuttavia – afferma – dopo i primi periodi dedicati all’ascolto e alla conoscenza, con il tempo, ci sarà qualche inevitabile novità, ma senza alcuno stravolgimento – annuncia don Gabriele. Una di queste novità sarà rappresentata dai momenti di comunione fra le tre parrocchie. In determinate circostanze e solennità – afferma il neo parroco – potrebbe verificarsi il caso che si celebri un’unica messa in una delle tre chiese cui i fedeli delle tre parrocchie saranno chiamati a partecipare unitariamente. Per le novità, comunque, ci vorrà del tempo e in ogni caso ogni nuova iniziativa si svolgerà sotto la guida e l’approvazione della curia. Ho già preso atto delle condizioni in cui versano le chiese affidatemi – ci dice – mi preoccupa, in particolare, lo stato della fabbrica di S. Nicolò, specie il tetto. Speriamo di poterlo riparare prima possibile. Comunque, al di là delle cose umane, al centro del mio interesse pastorale ci saranno la preghiera, la guida e la cura delle anime a me affidate. Un particolare impegno sarà rivolto pure alla formazione spirituale delle Confraternite incardinate nelle tre parrocchie. Se la gente non frequenta più le parrocchie, dovranno essere i sacerdoti ad andare tra la gente fuori dalle chiese a far riecheggiare la Parola di Dio”.

Gaetano Scarpignato

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