Calatabiano: in scena “La gran lotta di San Filippo Siriaco contro i diavoli” -
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Calatabiano: in scena “La gran lotta di San Filippo Siriaco contro i diavoli”

Calatabiano: in scena “La gran lotta di San Filippo Siriaco contro i diavoli”

I solenni festeggiamenti in onore del patrono del Comune etneo sono stati arricchiti quest’anno da una sacra rappresentazione storica allestita da alcuni fedeli del luogo i quali, sotto la guida di professionisti siciliani dello spettacolo, hanno rievocato, lungo il percorso della caratteristica “Calàta”, le tentazioni demoniache cui fu sottoposto l’evangelizzatore

E’ sicuramente una delle più caratteristiche feste religiose della Sicilia, che quest’anno si è arricchita di un’ulteriore attrattiva.

Ci riferiamo al culto di Calatabiano in onore di San Filippo Siriaco, patrono della cittadina etnea venerato nel mese di maggio con la spettacolare processione, denominata “Calàta” (“discesa” in lingua italiana), lungo il ripidissimo e tortuoso sentiero che collega la chiesa del Castello, in cui il simulacro del santo è conservato, alla Chiesa Madre.

Una settimana dopo ha luogo la cosiddetta “Salita”, ossia la processione con cui la statua di Filippo viene riportata nella sua originaria dimora. A tale rito, domenica scorsa, ha fatto seguito per la prima volta una coinvolgente drammatizzazione intitolata “La gran lotta di Filippo contro i diavoli”, curata e diretta da affermati professionisti siciliani dello spettacolo (gli autori Giovanni Calcagno e Giuseppe Pappalardo, la regista Alessandra Pescetta, i marionettisti Salvatore Ragusa ed Ignazio Vitali, gli attori Savi Manna e Giuliana Randazzo ed i giocolieri Salvatore Scandura e Valentina Grillo) ingaggiati dal comitato organizzatore di tale festa patronale, guidato dall’arciprete Salvatore Sinitò.

Lungo il percorso della tradizonale “Calàta” calatabianese è stata, in pratica, portata in scena una sintesi della vita di San Filippo Siriaco. Quest’ultimo nacque in Siria nel 40 d.C., in piena dominazione romana, e sin dall’infanzia fu educato ai principi del Cristianesimo, particolarmente sentiti in quelle terre testimoni della vita di Gesù. All’età di vent’anni fu ordinato diacono con il compito di evangelizzare vari centri dell’Asia minore. Successivamente si recò a Roma per incontrare San Pietro, il quale lo consacrò sacerdote e lo incaricò di andare ad evangelizzare la Sicilia. Non appena arrivato nell’isola, Filippo si sarebbe prima fermato in vari centri della fascia jonica messinese, quali Limina e Roccafiorita. Giunse, quindi, a Calatabiano dove convertì al Cristianesimo gli abitanti del luogo, che gli rimasero grati soprattutto per le guarigioni ed i numerosi esorcismi da lui operati. E proprio nella comunità etnea è ambientata una particolare leggenda: lì San Filippo sarebbe stato sfidato da Satana a provare la potenza di Dio. Il demonio lo legò con pesanti catene, ma lui riuscì disinvoltamente a liberarsi e legò a sua volta Satana con un semplice filo della sua barba inseguendolo sino all’Inferno, da dove uscì ricoperto di fuliggine; e proprio per questo motivo Filippo viene raffigurato col volto tutto nero.

L’originale rappresentazione di domenica scorsa è stata quindi incentrata su tale particolare episodio, ossia la lotta-resistenza di Filippo contro le tentazioni diaboliche.

Le quattro scene (Prologo, Corteo di Diavoli e Peccatori, Lotta tra San Filippo e Belzebù ed il Trionfo di San Filippo) sono state eccellentemente interpretate da una quindicina di attori del luogo sotto la sapiente guida dei prima citati professionisti del teatro e lungo l’impervio percorso della “Calàta” di San Filippo, sino a giungere alla centrale Piazza Vittorio Emanuele.

A fare da “colonna sonora” alle suggestiva messa in scena ha provveduto l’orchestra di fiati dell’associazione “Vincenzo Bellini” di Calatabiano diretta dal maestro Salvatore Mangano.

Rodolfo Amodeo

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