Turismo della bontà tra l’Etna e l’Alcantara -
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Turismo della bontà tra l’Etna e l’Alcantara

Turismo della bontà tra l’Etna e l’Alcantara

Un’indimenticabile giornata nei territori compresi tra il fiume ed il vulcano per i bambini sahrawi, ossia i piccoli profughi africani che ad ogni estate un’associazione umanitaria ospita in Italia per far loro “cambiare aria” ed, al contempo, sensibilizzare le nostre istituzioni e l’opinione pubblica alle problematiche di un popolo ancora alla ricerca dell’agognata indipendenza

Chi ci abita, spesso non riesce ad apprezzare appieno la bellezza dei territori compresi tra il vulcano Etna e le pittoresche Gole dell’Alcantara. Ma per i piccoli turisti di colore che in queste settimane estive hanno avuto l’opportunità di soggiornare in tali luoghi, le emozioni sono state tante, specie se si pensa alle tristi realtà da cui questi giovanissimi ospiti provengono e da cui, ormai da diversi anni, vengono provvisoriamente “strappati” grazie al programma umanitario “Bambini Sahrawi Ambasciatori di Pace”.

Il popolo sahrawi, infatti, è costituito da gruppi tribali arabo-berberi tradizionalmente residenti nel Sahara Occidentale, che sin dagli Anni Sessanta le Nazioni Unite hanno inserito nell’elenco dei Paesi da decolonizzare, invitando la Spagna a mettere fine all’occupazione coloniale di quell’area. Ma il governo del Marocco si è sempre opposto all’indipendenza degli sahrawi, che quindi hanno dato vita a dei campi-profughi in Algeria.

Così, attraverso l’iniziativa cui prima si accennava, ai bambini sahrawi viene data la possibilità, nei mesi di luglio ed agosto, di recarsi in Italia per trascorrere un’estate all’insegna del riposo e dello svago ed in un clima sicuramente più favorevole rispetto a quello in cui vivono per tutto il resto dell’anno.

Questo tipo di vacanza umanitaria favorisce, inoltre, un proficuo interscambio socioculturale in quanto da un lato i piccoli turisti hanno la possibilità di aprirsi al mondo esterno ed a culture diverse dalla loro, mentre dall’altro le istituzioni, la società civile e l’opinione pubblica italiane prendono coscienza, attraverso questi “baby ambasciatori”, di una realtà che andrebbe sicuramente meglio attenzionata.

Da sottolineare altresì che, durante la vacanza, i giovanissimi turisti vengono sottoposti ad un accurato controllo sanitario.

Quest’estate, dunque, l’encomiabile iniziativa dell’Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Sahrawi è stata sposata anche dal Parco Botanico e Geologico delle Gole dell’Alcantara e da alcune istituzioni etnee, nei cui incantevoli angoli di territorio i bambini sahrawi hanno trascorso un’indimenticabile giornata alla scoperta di un mondo nuovo, che porteranno sempre nei loro ricordi e nei loro cuori.

Ad accoglierli calorosamente e ad accompagnarli in escursione sono stati il direttore e la dirigente dell’Ispettorato Forestale di Catania, rispettivamente Francesco De Francesco e Valentina Tamburino, l’imprenditore turistico Maurizio Vaccaro, titolare e gestore insieme ai fratelli del Parco Gole dell’Alcantara, il vicepresidente di Federescursionismo Sicilia, Carmelo Nicoloso affiancato dalle sue guide naturalistiche, il comandante del Soccorso Montano Forestale, Alfio Stagnitta, e le guide Danilo Longo, Davide Pinzone e Dany Sirna.

Dati i contesti alquanto problematici cui è toccato in sorte di vivere, i bambini sahrawi hanno assaporato, tra l’Etna e l’Alcantara, il piacere di sentirsi in un vero e proprio “paradiso terrestre” che, probabilmente, non avrebbero voluto mai più lasciare.

Rodolfo Amodeo

I bambini Sarhawi al Parco Botanico e Geologico delle Gole dell'Alcantara

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