Castiglione di Sicilia. Damico: «Una scuola “diseducativa” per gli insegnanti siciliani» -
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Castiglione di Sicilia. Damico: «Una scuola “diseducativa” per gli insegnanti siciliani»

Castiglione di Sicilia. Damico: «Una scuola “diseducativa” per gli insegnanti siciliani»

Riceviamo e pubblichiamo l’accorato appello che il responsabile sindacale capo per Castiglione di Sicilia della Lega UILA-UIL, Antonino Damico, ci ha inviato e nel quale interpreta il profondo malessere dei docenti della nostra regione, “condannati” dal Governo nazionale ad una sorta di “emigrazione di massa” al Nord Italia che, a cominciare dall’imminente nuovo anno scolastico 2016-2017, li costringerà ad abbandonare le loro famiglie ed ad affrontare costi pressoché insostenibili per andare a risiedere lontano dai rispettivi territori.

* * *

Parlano di “buona scuola”, ma leggesi “brutta scuola” in quanto gli insegnanti non sono messi nelle migliori condizioni di insegnare, perché carichi di tensione e stress.

Si è imposto il criterio della mobilità, ed alla fine i signori del Miur dicono che l’hanno chiesto gli stessi insegnanti.

I posti disponibili in Sicilia sono scomparsi in un lampo: ma dove sono andati a finire quelli disponibili dello scorso anno? Sono disponibili solo per coloro che hanno vinto un concorso a quiz? Non è una guerra di interessi – ci guarderemmo bene! -, ma sta di fatto che giovani alle prime armi rimangono nel proprio territorio, mentre coloro che hanno anch’essi superato un concorso ed insegnato dai dieci ai vent’anni tra incarichi e supplenze, debbono traferirsi al Nord, con inevitabili disagi familiari e di natura economica. Francamente non si capisce il motivo di questa discordanza tra un concorso ed un altro.

Un altro aspetto ancora più discordante è che i vincitori di concorso vanno al Nord, mentre gli incarichi e supplenze al Sud da chi vengono ricoperti?… Non sarebbe stato meglio creare dei posti soprannumerari?

Pensiamo che il ministro Giannini abbia preso un abbaglio e brancoli nel buio; pertanto invitiamo lei ed il suo staff a ritornare su posizioni più ragionevoli.

Loro dicono che i posti sono al Nord. Così, dopo l’emigrazione degli Anni Cinquanta e quella alla volta della Fiat di Torino, si ritenta di impoverire sempre più la Sicilia con lo smembramento delle famiglie: mamme e padri, mariti e mogli cui tocca abbandonare le mura domestiche distaccandosi da figli ancora in tenera età e da genitori anziani.

Ed intanto, come al solito, i nostri politici, anziché difenderci, stanno a guardare come se nulla fosse. Il ministro Giannini le sa queste cose? Ed il Premier Renzi, nel quale abbiamo riposto tanta fiducia, è così distratto dai problemi internazionali da non vedere quello che succede nella società italiana, sempre più allo sfacelo? Ed il nostro conterraneo On. Faraone ha saputo difendere gli interessi dei siciliani nell’ambito della scuola, che è proprio il suo settore di competenza in qualità di sottosegretario al ramo? Ma il Governatore della Regione Siciliana, Crocetta, si rende conto che la nostra isola rimane in ginocchio senza potersi rialzare? Ed il sicilianissimo On. Alfano, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’Interno, come si muove? I sindaci dei Comuni siciliani, infine, osano ribellarsi? Ci chiediamo tutto questo quando l’On. Salvini difende il Nord, mentre il Sud non riesce ancora a trovare un suo difensore malgrado la flotta di ministri, sottosegretari, deputati e senatori nazionali e parlamentari regionali.

Non spetta certo a noi suggerire la “panacea” per una scuola effettivamente “buona”, che preveda, ad esempio, il potenziamento degli insegnanti soprannumerari, in maniera tale da tappare i buchi ove occorra, e classi più snellite di alunni.

I siciliani sono sconvolti per questo stato di cose: abbiamo sempre preso le valigie legate con lo spago e siamo andati raminghi per il mondo, mentre la nostra regione, se saputa amministrare, potrebbe essere all’avanguardia.

In fondo, però, la colpa è dei siciliani stessi, che ci facciamo costantemente illudere da chi dalla politica e dal potere trae un interesse esclusivamente personale.

Ci auguriamo che il Presidente Renzi possa quanto prima eliminare siffatti danni onde evitare di mettere a repentaglio l’unione familiare, che è ancora un valore da difendere anche per migliaia di insegnanti.

ANTONINO DAMICO, responsabile capo Lega Uila-Uil di Castiglione di Sicilia (CT)

 

FOTO: il sindacalista Antonino Damico ed, accanto, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini con il Premier Matteo Renzi

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