Randazzo, netturbini senza stipendio. Si rischia un’estate piena di rifiuti -
Catania
18°

Randazzo, netturbini senza stipendio. Si rischia un’estate piena di rifiuti

Randazzo, netturbini senza stipendio. Si rischia un’estate piena di rifiuti

Il ritardato pagamento degli emolumenti dei netturbini, ormai cronico, desta non poche preoccupazioni sia ai ventiquattro lavoratori con le rispettive famiglie, sia agli utenti che, a fronte del pagamento puntuale di una bolletta salata, gradirebbero un servizio continuo e puntuale, sia all’amministrazione comunale che deve garantire quotidianamente igiene e sanità pubblica e assicurare l’espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e differenziati.

I netturbini della città etnea sono dipendenti privati della ditta “Ecolandia” e da almeno un semestre percepiscono gli emolumenti in maniera discontinua, in media uno ogni due mesi e mezzo. Sono esasperati e se entro pochi giorni non sarà pagato loro lo stipendio di aprile e maggio non escludono lo sciopero a oltranza. Intanto, gli operatori hanno proclamo lo stato di agitazione e si asterranno dal lavoro due ore al giorno per riunirsi in assemblea sindacale. Nel centro abitato si iniziano a intravedere i primi effetti della riduzione delle ore dei turni di lavoro e in alcune strade già si registra un certo ritardo nella raccolta dei rifiuti che, comunque, avviene secondo il consueto calendario.

“Capiamo la difficile situazione dei nostri operatori ecologici – dichiara il vicesindaco Gianluca Lanza, con delega ai servizi ecologici e ambiente, – l’amministrazione comunale sta facendo il possibile per garantire, entro fine mese, lo stipendio di aprile. La mancanza di liquidità nelle casse comunali, ancora una volta, non ci consente di essere in regola con il pagamento di tutti i fornitori. Tuttavia, per i lavoratori del comparto della nettezza urbana è stato fatto sempre il possibile per garantire loro la corresponsione degli stipendi arretrati. Certamente – continua il vicesindaco – le assemblee sono legittime, come anche lo sciopero, ma questa situazione non farà altro che “imbruttire” la nostra bella città e lasciare un brutto ricordo ai turisti che in questi giorni stanno visitando i nostri monumenti medievali. La mancanza di liquidità – spiega il vicesindaco – deriva anche dalla mancata completa riscossione della Tari (tassa rifiuti, ndr) 2015, ferma a poco più di un milione di euro a fronte del 1.700.000 euro previsti. Abbiamo attivato le procedure per il sollecito e la riscossione di questa parte evasa del tributo. Siamo consapevoli che ai lavoratori dobbiamo pagare il lavoro effettivamente prestato ma, ripeto, all’origine c’è un problema di liquidità e non la mancanza di volontà nel corrispondere i versamenti all’impresa. Quindi, ancora una volta – conclude Lanza – chiedo ai lavoratori un ulteriore sforzo per assicurare la continuità del servizio, anche per il decoro che la nostra città merita.”

Gaetano Scarpignato

Potrebbero interessarti anche