Catania: lavoratori della Pubbliservizi in stato di agitazione e sciopero. Motivo? La “leggera gestione aziendale” -
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Catania: lavoratori della Pubbliservizi in stato di agitazione e sciopero. Motivo? La “leggera gestione aziendale”

Catania: lavoratori della Pubbliservizi in stato di agitazione e sciopero. Motivo? La “leggera gestione aziendale”

Chiesto incontro al commissario straordinario della Città Metropolitana per mettere fine allo stato di incertezza. Sciopero per il 12, 13 e 14 novembre con manifestazione davanti alle Ciminiere di viale Africa

Adolfo MessinaLe segreterie provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della Pubbliservizi, società partecipata dell’ex-Provincia regionale di Catania, con manifestazione di sciopero per i giorni 12, 13 e 14 novembre presso il Centro Fieristico Le Ciminiere in V.le Africa.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti chiedono un urgente incontro al commissario straordinario dell’ex-Provincia, ora Città Metropolitana, «al fine di porre fine allo stato di incertezza in cui versano i circa 400 lavoratori della Pubbliservizi».
«Nonostante il grande impegno dei vari commissari Regionali, che si sono avvicendati in questi anni – sottolineano i segretari generali provinciali Grillo (Filcams), Ponzo (Fisascat) e Alibrandi (Uiltrasporti) – le condizioni di precarietà dei lavoratori permangono».
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, insieme ai lavoratori che rappresentano, «ritengono che le cause principali dei disagi siano da attribuirsi alla leggera gestione aziendale. Infatti vengono riconosciuti (a pochi) senza alcun principio di selezione del personale promozioni con conseguenti aumenti salariali. Questo è avvenuto ogni qualvolta è stato eletto un nuovo Presidente (nella foto a sinistra l’attuale presidente Messina) e tutto ciò ha causato modificazioni nei confronti di tutti gli altri lavoratori».
«Alla luce di ciò – concludono – la Pubbliservizi continua a chiedere sacrifici a quei lavoratori che ancora oggi aspettano di avere riconosciuti i propri diritti. In attesa di una risoluzione definitiva dei problemi esposti, è stato proclamato lo stato di agitazione del personale e lo sciopero con manifestazioni davanti alla sede delle Ciminiere».

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