Gestione emergenza: sobrietà, dilettantismo e post sui social. In città lavorano i carabinieri: da soli -
Catania
13°

Gestione emergenza: sobrietà, dilettantismo e post sui social. In città lavorano i carabinieri: da soli

Gestione emergenza: sobrietà, dilettantismo e post sui social. In città lavorano i carabinieri: da soli

Sobrietà, eleganza, talvolta self control nelle risposte da fornire a ragazzini “incaricati” dai propri genitori di esprimere la propria indignazione con eloquenti invettive e soprattutto tanti copia incolla. Ieri abbiamo avuto la piena consapevolezza che Giarre è dissestata. Dal punto di vista economico, senza dubbio, nonostante le ostentazioni ottimistiche del sindaco, e, sotto il profilo idraulico. Il primo cittadino giarrese ieri, anziché dedicarsi alla gestione dell’emergenza, ha preferito usare la tastiera del suo contemporaneo Mac per rispondere su Facebook (ma era davvero lui?) a decine di cittadini inferociti per quell’allerta presa sottogamba dalla Protezione civile. Certo, il sindaco, in questo caso, è vittima del sistema, ma non può giustificarsi, attraverso una serie di copia incolla (… non mi stancherò mai di ripeterlo era l’incipit standard di decine di risposte) spiegando che a S.Maria la Strada, in questi due anni, l’amministrazione, è stata impegnata nei lavori del canale di gronda. Falso. L’amministrazione Bonaccorsi ha ereditato queste opere dalla precedente gestione governativa comunale, come tante altre, a cominciare dalla rotatoria, del canale di gronda nella Zona artigianale, della riqualificazione del Camposanto vecchio e, financo del fallimentare risanamento del Duomo. La sua amministrazione si è occupata di sturare poco più di 500 caditoie sulle oltre 4 mila presenti su tutto il territorio. Fine. Il sindaco, poi, a giudicare dei mezzi a disposizione, per fronteggiare l’emergenza ha usato uno “stuzzicadente” non certo una pala.

Quanto agli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico a S.Maria la Strada i cui lavori si sono conclusi nei giorni scorsi, ha poco da celebrare il sindaco quell’opera a fronte di una serie di allagamenti che hanno trasformato il piazzale del mercato ortofrutticolo in un piccolo lago di Pergusa. Quel canale costato alla collettività 1 milione di euro si è rivelato, a giudicare dai risultati, un autentico bluff: via Ruggero I allagata e il tratto di ponte sul torrente Macchia impraticabile. Ieri, se non fosse stato per il generoso intervento dei carabinieri – non di certo la polizia municipale – che con diverse pattuglie hanno monitorato le arterie più a rischio, decidendo financo di chiudere al traffico – i carabinieri e non i vigili – il corso Messina, viale Sturzo, via Foscolo, corso delle Province, via Pellico, lavorando sotto l’acqua e mettendo a repentaglio la propria incolumità, chissà cosa sarebbe accaduto. Generoso anche il contributo dei vigili del fuoco. In questi due anni, piuttosto, il sindaco cosa ha fatto per la messa in sicurezza delle scuole? Al netto degli interventi ereditati dalla precedente amministrazione?

A Trepunti, nel plesso Giovanni XXIII, è andata in scena una farsa. Una amara farsa. La fiduciaria della scuola, nella totale indifferenza dell’Area Tecnica del Comune, da mesi continua a segnalare problemi di umidità, infiltrazioni, aule con i muri scrostati e l’impianto elettrico a rischio per via di plafoniere piene di acqua.

E per le nuove fiammanti case popolari di via Carducci, cosa dire? Un altro autentico bluff. Un milionario bluff: 4 milioni di euro spesi nel Contratto di Quartiere e il corpo scala e persino alcuni alloggi popolari allagati. Le infiltrazioni hanno invaso un palazzo intero, finito di costruire nell’aprile scorso! Mica 20anni fa. Con la stessa sobrietà e contemporanea umiltà, elenchiamo, poi, le numerose strade sbriciolate come biscotti. Non manutenzionate a dovere. Il super ingegnere megagalattico, che di notte diventa, all’occasione, pure ragioniere, che cosa ha fatto? Quali sono stati gli interventi? Cinque mesi ancora non sono bastati, sempre nell’era Bonaccorsi, per mettere in sicurezza la via Ariosto, con una pericolosa voragine che rischia di provocare il cedimento di una intera porzione di strada sotto la quale scorre un piccolo torrente. E, per finire, il sindaco che mette sotto accusa la Protezione civile, ha dimenticato di scrivere su FB che giovedì scorso, quando l’allarme meteo era rosso – e non arancione – ha deciso da un lato di chiudere tutte le scuole, non assumendo alcun provvedimento, invece, per il mercato del giovedì, i cui stand occupano per intero il viale Federico di Svevia. In caso d’emergenza, centinaia di cittadini, avrebbero dovuto zig zagare tra pettini, pentole per cucina, collant, collanine e qualche detersivo. Con sobrietà, eleganza e rispetto.

Mario Previtera

Potrebbero interessarti anche