Taormina: un concerto da ricordare con una incisione! -
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Taormina: un concerto da ricordare con una incisione!

Taormina: un concerto da ricordare con una incisione!

Lunedì 7 settembre ha avuto luogo al Teatro Antico di Taormina, nell’ambito del settimo Festival Belliniano ideato e diretto dal regista e scenografo Enrico Castiglione, il recital Bellini & Chopin: the sound of melody, che ha visto l’esibizione del tenore Roberto Cresca e del soprano Maria Dragoni, con la partecipazione del pianista catanese Gianfranco Pappalardo Fiumara che ha interpretato oltre che accompagnato, concedendo una salda e lucida lettura pianistica, pezzi solistici dei due grandi musicisti, che pare, conoscendosi, erano soliti incontrarsi in noti salotti culturali dell’epoca.
Abbiamo assistito ad un gradevolissimo excursus fra le melodie del cigno catanese e il Kantor Polacco, ma anche ad alcune pagine significative dei loro rispettivi epistolari con particolare riferimento alle lettere di Felice Romani ed alle testimonianze di allievi di Chopin, lette dal tenore Roberto Cresca che fungeva anche da voce recitante con degna preparazione accademica.

La Dragoni ha interpretato di Vincenzo Bellini l’aria Ah non credea mirarti da Sonnambula, l’aria Casta Diva da Norma, Era desso il figlio mio dalla Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti ed il duetto Verranno a te sull’aure da Lucia di Lammermoor dello stesso autore; il tenore Roberto Cresca ha proposto all’attenzione del pubblico non numeroso caloroso l’arietta per canto e piano tratta dalle sei ariette “Vaga luna che inargenti” di Bellini e l’aria e cabaletta di Pollione Meco all’altar di Venere per finire con il duetto dalla Lucia.

Gianfranco Pappalardo Fiumara ha eseguito la Sonata il sol maggiore per pianoforte (e/o organo) di Vincenzo Bellini, un bellissimo capriccio di Bach in la maggiore nella versione abbellita e fiorita da Rosalyn Tureck, la Fantasia su I Puritani di Bellini di Sigmund Thalberg, la Polacca in sol minore (pubblicata nel 1817) e il Valzer Op. 69 n.1 in la bemolle maggiore di Chopin. Ha interpretato anche, in prima esecuzione assoluta, una sonata in do maggiore di Vincenzo Bellini composta dal giovane musicista nel 1819 a Napoli all’età di 17 anni a Napoli, uno studio compositivo partenopeo gradevole il cui manoscritto e’ depositato alla biblioteca palermitana del più antico conservatorio d’Italia dove Pappalardo Fiumara è anche docente.
Un concerto che ha registrato consensi pieni dal pubblico e che ha visto una Dragoni non sempre in perfetta vocalità ma molto espressiva e con acuti solidi e cristallini.
Il tenore Cresca ha interpretato con voce belcantista il tenore di Lucia e stentorea il Pollione Belliniano ricevendo applausi tributati con giustezza di vedute. Una voce sicura.
Il pianista Pappalardo Fiumara, da noi già apprezzato in altre occasioni, ha dimostrato di essere un accompagnatore scrupoloso aggiungendo di fatto un punto di forza nei pezzi solistici in termini di sfumature e dinamiche oltre che perfetta robustezza tecnica trasferita nel tiro della tastiera pianistica volendo sottolineare che sempre più abbiamo la fortuna di apprezzare le sue esecuzioni bachiane alla tastiera in termini di inventiva timbrica e ricerca del legato.
Un concerto, malgrado la giornata fredda, da ricordare con una incisione!

Enrica Di Giorgi

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