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Giarre: le preoccupazioni e le accuse dei precari

Giarre: le preoccupazioni e le accuse dei precari

Mentre imperversa il dibattito politico e diventa sempre più concreto a Giarre il rischio di dissesto, cresce la preoccupazione tra i lavoratori precari del Comune. Un gruppo di loro, in forza presso gli uffici di viale Federico II di Svevia, esprime le proprie ansie e chiede chiarezza a quanti detengono una responsabilità politica nell’Ente.

“Se il Comune di Giarre andasse al dissesto, di certo – riferiscono questi lavoratori – sarebbe impossibile stabilizzarci. Siamo 34 lavoratori alcuni dei quali lavorano al Comune di Giarre dal 1996. E questo benchè gli enti pubblici per legge dovrebbero avere dei lavoratori precari solo per brevi periodi di tempo”.

C’è poi la possibilità della riduzione delle ore. Su questo argomento i precari riferiscono di avere sentito pareri discordanti: c’è chi dice che in alcuni Comuni le ore dei lavoratori precari sono state ridotte. Altri, invece, dicono che la Regione, in caso di dissesto, si farà carico dello stipendio di questi  lavoratori. Ma sono note le criticità delle condizione economica della Regione e, soprattutto, i lavoratori precari affermano ormai di non credere più a niente, dopo anni di promesse non mantenute.

Grandi sono i timori per l’eventuale riduzione di 8 ore. Se si avverasse i lavoratori  finirebbero per percepire ogni mese 600 euro circa, alcuni sono monoreddito e non potrebbero più sfamare la loro famiglia. E con meno ore non si potrebbe neanche portare avanti il lavoro degli uffici.

I lavoratori precari non vogliono entrare nella battaglia politica, benchè aleggi tra loro la sensazione che non sia impossibile evitare il dissesto. Sostengono, inoltre, che i problemi di oggi esistevano già da anni e si domandano come mai i consiglieri comunali più anziani non se ne siano accorti prima, “consiglieri che prima bazzicavano sempre negli uffici e che ora invece non vengono più”.

Aldilà degli steccati politici i lavoratori precari del Comune di Giarre chiedono chiarezza e una assunzione di responsabilità alla politica tutta e di non dimenticare che ci sono 34 famiglie che vivono di questo stipendio.

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