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Giardini Naxos, ubi est veritas?

Giardini Naxos, ubi est veritas?

Lottizzazione privata su un terreno originariamente destinato ad opere pubbliche. Solo una svista o è cambiato qualcosa nel tempo?

I greci dicevano “panta rei”, i romani sostenevano che “nihil aeternum est”, il grande Ovidio scriveva che “tutto cambia, si muta, si trasforma, ma nel cambiare la materia resta la stessa”. La natura è un continuo divenire: si trasforma, cambia, si migliora, ma sostanzialmente resta immutata.  Tutto cambia, tutto si trasforma, niente si distrugge.

Abbiamo fatto questa lunga premessa perché notiamo che, spesso, assistiamo ad avvenimenti che ci riportano alla mente fatti verificatisi nel passato giardinese, che tutti gridiamo di non volere rivivere, ma che, spesso, quello che diciamo sono solo parole, che passano come meteore e si perdono nella realtà che ogni giorno viviamo.

Ci riferiamo al rilascio, da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Giardini Naxos, a firma del geometra Ravidà di una Concessione edilizia ad un cittadino di Giardini Naxos: la “Concessione Edilizia N° 8 del 7 luglio 2015, Ristrutturazione e Sopraelevazione Immobile sito in via L. Rizzo Angolo via Erice”.

Precisiamo che nulla abbiamo ad obiettare sul rilascio della concessione, vorremmo solo sapere, come cittadini, se l’iter per ottenere tale concessione sia stato bene attenzionato, come avrebbe dovuto essere.

Questa nostra perplessità nasce dal fatto che la concessione ricade in una lottizzazione approvata nel 1972, nella quale, come risulta dagli atti, quel terreno doveva essere utilizzato a suolo pubblico, sul quale doveva essere realizzata una piazza.

Chi scrive è il “sindaco del tempo”, che ha, dopo l’approvazione del Consiglio e la ratifica della Commissione Provinciale di Controllo di Messina, approvato la lottizzazione. Ci stupisce, quindi leggere che, oggi, quanto valeva nel passato, non valga nel presente. Restiamo meravigliati, anche, del fatto che nessuno dell’attuale Consiglio comunale, abbia attenzionato, come avrebbe dovuto e come era suo preciso obbligo e dovere, la richiesta della concessione.

Sicuramente il funzionario avrà visionato bene le carte esistenti, ma in noi nasce la domanda: Cosa è cambiato nel tempo? Può un terreno pubblico essere alienato? Si è tenuto conto che esisteva un vincolo importantissimo: la realizzazione di una piazza?

Sono domande che vogliono una risposta, sia tecnica che politica.

La risposta tecnica dovrà venire dai funzionari che hanno esaminato, ci si augura attentamente, la richiesta e dopo aver visionato ed analizzato quanto esisteva agli atti, hanno dato il loro parere.

La risposta politica la chiediamo all’assessore all’Urbanistica, al quale domandiamo come sia stato possibile che un bene pubblico venisse alienato nell’interesse di un privato. Vogliamo conoscere in base a quale atto di possesso, sia stato possibile autorizzare la concessione. Considerato che la città di Giardini Naxos ha pochissime aree attrezzate ci chiediamo: l’assessore al Territorio ha seguito attentamente l’iter della concessione?

Agli Amministratori da poco eletti, ricordiamo, ora che la battaglia elettorale è finita, che il loro compito è salvaguardare l’interesse pubblico, che deve sempre prevalere sull’interesse privato. Non ci sembra e vorremmo sbagliare, che la concessione di questa licenza, anche se fosse legittima, difenda e protegga il territorio, da tempo devastato, offeso e distrutto.

Francesco Bottari

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