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Francavilla di Sicilia: una serata “da cani”

Francavilla di Sicilia: una serata “da cani”

Intorno alle 22.00 di ieri, alcuni giovani del luogo si sono accorti della presenza, sulla carreggiata della S.S. 185 all’ingresso del centro abitato, di un randagio agonizzante perché probabilmente investito da un’autovettura. Ci son volute ben due ore e mezza prima che arrivasse un veterinario dell’Asl per disporne il ricovero presso una struttura specializzata messinese, dove la povera bestia è stata condotta a notte inoltrata

Chi nella tarda serata di ieri transitava lungo il tratto della Strada Statale 185 nelle immediate adiacenze del centro abitato di Francavilla di Sicilia (la zona, per intenderci, della Guardia Medica) si è improvvisamente trovato di fronte uno scenario decisamente inquietante, illuminato dal lampeggiante dei carabinieri e con diversi automobilisti scesi dai rispettivi veicoli per rendersi conto di cosa fosse accaduto. Sul ciglio della carreggiata giaceva un cane randagio con il volto sanguinante perché molto probabilmente, nelle ore precedenti, era stato investito da un’automobile. L’animale era visibilmente agonizzante, ma dava ancora qualche segno di vita.

Il primo ad accorgersi della presenza della povera bestia è stato, poco dopo le ore 22.00, il giovane imprenditore Giovanni Tosto, proveniente insieme ad altri amici da un incontro di Calcetto, il quale ha immediatamente telefonato al servizio veterinario dell’Asl di Taormina, un cui rappresentante è giunto due ore e passa dopo, ossia intorno a mezzanotte e mezza.

Nel frattempo intervenivano sul posto i Carabinieri della locale Stazione, mentre risultavano vani i tentativi telefonici intrapresi dal Tosto e dai suoi amici per contattare dei medici veterinari privati: uno, infatti, si trovava fuori sede, mentre un altro asseriva che in casi del genere spetta ai professionisti dell’Asl intervenire.

Dal canto suo, il veterinario “aslino” fattosi vivo oltre due ore dopo la prima chiamata (perché probabilmente impegnato in altri analoghi interventi) si è limitato, così come impone la normativa in materia, a constatare il trauma subito dall’animale e se lo stesso avesse o meno un padrone (l’assenza di microchip ha fatto inequivocabilmente propendere per un caso di randagismo); per il resto, considerato l’effettivo stato di sofferenza del cane, il veterinario ne ha disposto il ricovero presso un centro specializzato di Messina, dove la bestia è stata immediatamente portata in auto da alcuni agenti della Polizia Locale affiancati dal volontario animalista Alessandro Musso, esponente del distaccamento francavillese dell’A.S.A. (Associazione Nazionale Soccorso Animali).

Adesso il quadrupede sembra essere fuori pericolo, ma quanto accaduto ieri sera a Francavilla di Sicilia deve ancora una volta far riflettere sul triste fenomeno del randagismo, da cui non sono esenti le strade della Valle dell’Alcantara.

Anche a Francavilla e dintorni, infatti, capita sempre più sovente di imbattersi all’improvviso in questi esseri vaganti, che non riescono ad avvertire il pericolo delle autovetture in arrivo. A volte si tratta di cani di cui tanti screanzati padroni usano crudelmente disfarsi per potersene andare tranquillamente in vacanza. Accade così che, da soli o in branco, i randagi si aggirano smarriti per le nostre strade, sia urbane che extraurbane, finendo spesso con l’essere travolti ed uccisi dagli autoveicoli in transito; e gli automobilisti, a loro volta, vedono messa a repentaglio la loro incolumità in quanto, nel tentativo di schivarli, sono costretti ad effettuare improvvise manovre azzardate e pericolose.

Senza contare che, a volte, la “buonanima” si… vendica in quanto l’impatto (amplificato dall’energia cinetica) con la massa corporea dell’animale provoca al veicolo ingentissimi danni (nella migliore delle ipotesi si rovina parte della carrozzeria, ma possono andarci di mezzo anche le componenti meccaniche collocate nella parte inferiore del mezzo).

Vien, dunque, da rimpiangere il caro vecchio “accalappiacani”, profilo professionale che ormai da tempo non esiste più. In sua vece, le pubbliche amministrazioni locali possono fruire (ovviamente a pagamento) dei servizi di affidamento dei cani randagi da parte di apposite strutture private operanti in determinati Comuni dell’isola. Non sempre, tuttavia, questi ricoveri si mostrano all’altezza della loro “mission”, sia per quanto riguarda la celerità dei tempi di presa in carico degli animali (nel caso di ieri a Francavilla di Sicilia ci son volute almeno tre ore prima che il cane potesse ricevere le prime cure) e sia per quanto attiene all’efficacia degli eventuali trattamenti sanitari cui sottoporre i randagi (per non parlare dei tanti obbrobriosi scandali denunciati in questi anni in tale settore dal popolare programma televisivo “Striscia la Notizia”).

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: una veduta diurna del tratto di S.S. 185 all’ingresso di Francavilla in cui è stato rinvenuto il cane agonizzante e, nel riquadro, quest’ultimo come si mostrava ieri sera durante la lunga attesa dei soccorsi

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