Estorsione Riposto, scarcerato il tecnico comunale. Domiciliari al complice -
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Estorsione Riposto, scarcerato il tecnico comunale. Domiciliari al complice

Estorsione Riposto, scarcerato il tecnico comunale. Domiciliari al complice

Il Gip di Catania, Marina Rizza, al termine dell’udienza di convalida nei confronti del dipendente dell’Ufficio tecnico del Comune di Riposto e di un suo complice, ha stabilito la scarcerazione del tecnico comunale per carenza di gravi indizi di colpevolezza – l’accusa era di estorsione aggravata – decidendo, invece, la conversione della misura restrittiva in carcere nella pena meno afflittiva degli arresti domiciliari per il complice dell’architetto in servizio al Comune.

La decisione è stata resa nota stamane, dopo che il Gip si era riservato 48 ore. Uno dei legali, l’avv. Enzo Iofrida, esprime soddisfazione per le decisioni assunte dal Gip. Come si ricorderà, martedì scorso, il tecnico comunale e il complice erano stati arrestati in flagranza di reato.

LA VICENDA Da circa un mese aveva iniziato i lavori edili di completamento di “Casa Allegra – Museo del Vino” di Riposto, ricevendo due “avvertimenti” nel cantiere, allorquando il giovane imprenditore è stato avvicinato da un architetto (articolista presso l’Ufficio Tecnico comunale di Riposto), incaricato all’istruzione delle pratiche edilizie, che si è presentato con un messaggio per conto di “…terze persone…” che avrebbero  potuto garantire la sicurezza dell’area dietro la corresponsione di una “…somma di denaro…” e l’assunzione di due operai.

Contestualmente i lavori, a causa di uno strano rallentamento burocratico  nato  proprio dall’ufficio dell’architetto,  hanno subito una interruzione.  Ciò non è sfuggito all’intuito investigativo dei carabinieri che, per prassi, monitorando i  lavori pubblici hanno avviato le indagini  supportandole contemporaneamente con una attività di natura tecnica  ed una  basata su dei servizi di osservazione e pedinamento dei personaggi  coinvolti  che hanno permesso,  nella tarda mattinata di oggi,  di sorprendere ed arrestare il tecnico comunale  e un complice con precedenti di polizia, immediatamente dopo aver intascato una tangente di 350 euro dalle mani dell’imprenditore, cifra che sarebbe dovuta essere corrisposta mese per mese ai taglieggiatori.

I due uomini, dopo le formalità di rito,  sono stati rinchiusi nel carcere di Catania Piazza Lanza con l’accusa di estorsione in concorso

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