Catania, Omicidio Ilardo: al processo il capitano Damiano smentisce il colonnello Riccio -
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Catania, Omicidio Ilardo: al processo il capitano Damiano smentisce il colonnello Riccio

Catania, Omicidio Ilardo: al processo il capitano Damiano smentisce il colonnello Riccio

Luigi Ilardo, esponente della mafia nissena imparentato con la famiglia Madonia, fu ucciso a Catania la sera del 10 maggio del 1996. Sull’omicidio grava il dubbio se il mandante sia stata la Mafia non appena si rese conto del doppio gioco, oppure se alla base del fatto ci sarebbe stata una fuga di notizie circa l’intenzione dell’Ilardo di essere riconosciuto come collaboratore di Giustizia dall’autorità giudiziaria, di Caltanissetta o di Palermo.

Luigi Ilardo fu un confidente del colonnello dei carabinieri Michele Riccio. Le sue informazioni permisero alle procure di Palermo, di Caltanissetta e di Catania di eseguire arresti di personaggi eccellenti della criminalità organizzata. Ma pochi giorni dopo aver manifestato l’intenzione di essere ammesso nei programmi dei collaboratori di Giustizia, Ilardo fu ucciso mentre rientrava a casa, dalla famiglia, a bordo della sua vettura. Sul fatto è in corso il processo al Tribunale di Catania, per accertare l’ipotesi del colonnello Riccio ovvero che sull’omicidio peserebbe una fuga di notizie.

Riccio è stato già ascoltato in sede di esame e di controesame. Stamane è stata la volta del capitano dei carabinieri Antonio Damiano, che collaborò con Riccio nello svolgimento delle operazioni di cattura degli esponenti mafiosi a seguito delle indicazioni ricevute da Ilardo. L’ipotesi di Riccio fa riferimento ad un clima teso di rapporti interni, dove tra le altre spicca un colloquio che ebbe con Damiano e che registrò all’insaputa del capitano stesso.

Oggi in Aula – interrogato dal Pubblico Ministero, Pasquale Pacifico, e dall’avvocato Francesco Antille –, il capitano Damiano ha smentito Riccio: “abbiamo lavorato in sintonia come dimostrano i risultati raggiunti” ha spiegato Damiano. Quanto al contenuto della registrazione eseguita in modo occulto da Riccio, Damiano l’ha definita “uno scambio di opinioni in un momento storico in cui le forze dell’ordine compivano il massimo sforzo contro la criminalità organizzata”.

Flora Bonaccorso

 

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