Sei di Giarre se… “a catta c’è!” -
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Sei di Giarre se… “a catta c’è!”

Sei di Giarre se… “a catta c’è!”

foto 1Di nome si chiama Alfio, il cognome è Indelicato ma chi lo sa? Per tutti è e sarà sempre “Affiu a catta c’è”. Come quel ritornello che ripeteva e ripete in giro, a bordo di un motorino, per le piazze e le strade di Giarre, o tra gli spalti dello stadio, tifosissimo com’è del Giarre e, purtroppo, direbbe qualcuno, dell’Inter, attirando l’attenzione di tutti, come un grande attore padrone della scena. Un ritornello scanzonato che ci ha fatto sorridere per anni. Chissà, sentendolo urlare questa frase, quanti di noi avranno messo le mani in tasca e avranno pensato: “Ma iddu comu u sapi?”. E a quei tempi, le lire, erano soldi…
Alfio con la sua simpatia suscita ancora l’affetto dei giarresi. E lo dimostrano su facebook i “mi piace” alla foto del suo 66° compleanno, festeggiato nella casa di riposo “Marano” di Giarre ove adesso vive da 3 anni. È affetto sincero, una simpatia genuina.

Una domanda da anni aspetta una risposta: perchè ripete soprattutto questa frase: “A catta c’è!”. E chissà quale pensiero abbiamo dato: forse ha vinto al Totocalcio? Oppure vuole smascherare chi si lamenta davanti a tutti, mentre invece  i soldi ce li ha, e magari li nasconde perchè è tirchio e non vuole offrirti neanche un caffè oppure vuole pagare meno tasse. Oppure ancora, si prende gioco degli sprechi italiani o della Regione siciliana, le incompiute… Insomma, una sorta precursore di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Tutti motivi che porterebbero chiunque di noi a dire ironicamente “A catta c’è… e iù paiu”.

Ma a noi piace dare un altro significato a questa frase, un significato che ci sproni, soprattutto in questo momento storico in cui “A catta non c’è”. Ed è che la ricchezza ce l’abbiamo intorno, sotto i piedi: ed è un territorio bellissimo che sappiamo rovinare con la sporcizia e l’abusivismo di tutti i tipi, ma che non sappiamo rendere benessere per tutti, sapendoci solo lamentare, dando la colpa a questo e a quello. E continuando così, piangendoci addosso, come sappiamo fare noi siciliani, “catta” non ce ne sarà mai.

Passiamo adesso a voi la palla: perchè Alfio ripete solo questa frase? E con questo gioco vogliamo ringraziarlo per averci trasmesso tanta simpatia che ci è rimasta nel cuore e perchè ci ricorda che a volte basta davvero poco per suscitare un sorriso. E, nel frattempo, con l’occasione di questo articolo, ne approfittiamo per fargli gli auguri.

Maria Gabriella Leonardi

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