Calatabiano, scoperta necropoli romana -
Catania

Calatabiano, scoperta necropoli romana

Calatabiano, scoperta necropoli romana

Necropoli 2Scoperta una necropoli romana in contrada Pienotta a Calatabiano. Il ritrovamento è avvenuto nell’area archeologica della riserva del Fiumefreddo, un sito che continua a subire la “violenza” dei tombaroli, dove da poche settimane è in corso una campagna di scavo, diretta dalla dott.ssa Maria Teresa Magro, archeologa in servizio presso la U.O. 5 Sezione Beni Archeologici della Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania, in collaborazione con il professore Edoardo Tortorici ordinario della cattedra di Topografia antica del Dipartimento di scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania. Negli scavi sono impegnati un gruppo di giovani studenti dell’Ateneo siciliano in attività di tirocinio e formazione.

Gli scavi hanno portato alla luce una porzione di una vasta necropoli romana, risalente al II e al III sec., di notevole importanza per la conoscenza di un territorio fertile, abitato sin dall’antichità per la produzione di vino, cereali e olio. Si tratta di 6 tombe scavate nella sabbia e circondate da mattoni a pareti intonacate, con tracce di pittura in rosso ed in giallo, coperte da lastre di terracotta in parte rotte, purtroppo violate già in passato, ma che comunque mantengono una importante monumentalizzazione dell’area sepolcrale per la presenza di un recinto in malta e pietre che li contorna. L’area presenta anche una sepoltura con copertura del tipo a cappuccina (con tegoloni posti a formare una struttura triangolare). Probabilmente, la necropoli è da collegarsi alla vicina villa romana di età imperiale, oggetto di scavo da parte della Soprintendenza di Catania negli anni ‘80, e potrebbe rappresentare, dunque, il luogo di sepoltura dei proprietari dell’esteso latifondo.

L’importante ritrovamento – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Intelisano – rappresenta un grande attrattiva turistico-culturale che può servire al rilancio dell’intera area della riserva. Il Comune chiederà la custodia dei reperti archeologici in vista di un antiquarium e si augura che possa continuare la fattiva collaborazione con la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania e con la cattedra di Topografia antica dell’Università di Catania e per avviare uno studio sistematico delle presenze antiche nel territorio”.

 

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