Una Veglia per i missionari trucidati -
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Una Veglia per i missionari trucidati

Una Veglia per i missionari trucidati

Il movimento giovanile missionario di Giarre torna ad onorare la ricorrenza  liturgica dedicata alla commemorazione dei martiri immolatisi in nome della divulgazione della parola del Vangelo nel mondo. Nella suggestiva cornice della Chiesa di Santa Venera sita a Santa Venerina, i giovani del Mgm ricordano lo spirito di solidarietà e di assistenzialismo che connota l’operato dei missionari in Paesi del Mondo flagellati da conflitti armati, carestie e malattie infettive. La cerimonia religiosa, officiata dal direttore missionario diocesano don Gianpaolo Bonanno e allietata dai canti intonati dalla corale “Madagascar’s Angels”, rievoca così le figure dei 22 missionari uccisi nel 2013.

Ecco i numeri delle vittime dell’intolleranza verso quanti intraprendono un cammino teso non solo a contrastare la povertà ma anche gli atti di barbarie commessi da clan criminali:  19 sacerdoti, una religiosa, e 2 laici. In particolare, tra di essi è possibile individuare 14 missionari appartenenti al continente americano (7 della Colombia, 4 del Messico, 1 del Brasile, 1 del Venezuela ed 1 del Canada), 3 dell’Asia (1 dell’India, 1 delle Filippine, ed 1 della Siria) , 4 europei (2 dell’Italia, 1 dello Spagna e 1 della Francia) ed un africano della Tanzania. L’apporto della proiezione di immagini ascrivibili all’esperienza missionaria in Madagascar vissuta dal coordinatore del Mgm Michele Patanè, impreziosisce la ventiduesima veglia missionaria in onore di quanti hanno anteposto lo spirito di dedizione verso gli afflitti al soddisfacimento delle proprie istanze. Interviene il maestro della corale predetta, Michele Patanè “L’obiettivo di tale evento, celebrato con cadenza annuale, è quello di sensibilizzare la collettività affinché ricordi che il compito primario dell’uomo è quello di compartecipare all’armonia e alla pace universale. Le differenze di cultura, razza, religione e lingua non devono rappresentare un limite nel perseguimento di certi valori che lasciano un’impronta indelebile se vissuti nel segno dell’adempimento dei doveri di carattere etico-morale”.

 

 

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