La diretta streaming “ostacolata” accende Riposto -
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La diretta streaming “ostacolata” accende Riposto

La diretta streaming “ostacolata” accende Riposto

Streaming o no streaming del Consiglio Comunale? Chissà cosa avrebbe risposto William Shakespeare se ai sui tempi si fosse presentato un tale dilemma. A Riposto è la questione della diretta streaming a tenere banco nell’ultimo Consiglio comunale di ieri sera, 13 marzo. Un servizio avviato da mesi dagli attivisti del MoVimento 5 Stelle, che senza alcuna spiegazione, dopo mesi di trasmissione online, si sono ritrovati a combattere questa battaglia. Una battaglia sia dentro che fuori il Consiglio comunale. E dopo i numerosi appelli lanciati dal Blog del MoVimento riguardo la questione che coinvolge tutta la città, che ha commentato sempre positivamente questo servizio, questa sera una folla di cittadini ha presenziato al civico consesso del Comune di Riposto. Un Consiglio comunale decimato, per lotte interne, che nulla hanno a che vedere con lo streaming, ma che, di fatto, hanno ridotto il numero dei presenti oltre che della maggioranza.

Al centro della polemica, nonostante non fosse all’ordine del giorno, i fatti che hanno coinvolto in questi giorni, e da già ben due consigli comunali, gli attivisti del M5S di Riposto che sono stati ostacolati nelle riprese della diretta streaming delle riunioni consiliari, che come precisano gli attivisti e anche altri consiglieri: «Era da mesi che venivano effettuate». Ad aprire i lavori è il presidente del Consiglio, Mariella Di Guardo che, dopo l’appello di rito, ha dato inizio ai  lavori chiedendo ai consiglieri di attenersi all’ordine del giorno, che prevedevano un’interrogazione da parte di Sebastiano Bergancini sul piano di lottizzazione all’odg, e ha precisato lei stessa che: «Farò richiesta alla segreteria comunale di poter procedere per trattare il regolamento sullo streaming». Richiesta, tra l’altro, presentata nei mesi scorsi, ma non ancora trattata in Consiglio comunale. I lavori sono iniziati con l’intervento di Ezio Raciti, il quale ha parlato di una richiesta fatta direttamente al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per avere l’attribuzione del titolo di “Città” per Riposto, oltre a chiarire la sua posizione sugli eventi che si sono verificati in Consiglio comunale non condivisi da lui. Successivamente la parola è stata data a Sebastiano Bergancini il quale ha richiesto al sindaco Enzo Caragliano dei chiarimenti riguardo la vicenda che ha coinvolto il vicepresidente del Consiglio comunale, Michele D’Urso e gli attivisti del Movimento 5 Stelle ed, inoltre, ha chiesto l’immediato ripristino dei cavi per permettere le riprese in streaming altrimenti avrebbe lasciato l’aula (il video dello scontro nell’articolo Riposto, “caso streaming”: scontro Bergancini – Caragliano VIDEO). «Ho cercato in tutti i modi di facilitare i lavori di ripresa da parte degli attivisti – ha risposto il primo cittadino – e i presenti possono testimoniarlo, purtroppo non posso decidere io al posto del Consiglio comunale sullo streaming». A quel punto il consigliere Bergancini ha lasciato l’aula. Subito dopo è Sebastiano De Salvo a lasciare l’aula sempre a causa della polemica sullo streaming.  La richiesta della sospensione dei lavori è dell’avv. Carmelo D’Urso, seguita poi dalla sospensione del Consiglio comunale. Consiglio comunale che, alla ripresa dei lavori, si è chiuso perché mancava il numero legale.

Grande assenza è quella del vicepresidente del Consiglio Comunale Michele D’Urso il quale in una nota indirizzata al presidente Mariella Di Guardo (da noi pubblicata integralmente nell’articolo Riposto, Michele D’Urso spiega (?) il suo comportamento), ha specificato la sua posizione contraria alla diretta in streaming del Consiglio, se non prima fosse regolamentata oltre a negare i fatti dichiarati, invece, dal Movimento 5 Stelle. Gli attivisti del Movimento 5 Stelle del MeetUp di Riposto per nulla intimoriti dalle minacce ricevute e dagli atti di ostruzionismo che li hanno coinvolti in prima persona, hanno continuato, con mezzi propri, le riprese in parte in streaming e in parte in differita. «Se sarà regolamentato sarà un successo non del Movimento ma della cittadinanza che con la loro presenza questa sera ha chiaramente espresso il parere favorevole alla diretta streaming del Consiglio. Noi andremo avanti». Hanno, inoltre, presenziato al Consiglio numerosi esponenti del Movimento 5 Stelle di Catania e di tutta la provincia. «Lo streaming è una battaglia che ci coinvolge in primo piano e molti Comuni lo hanno adottato con un regolamento apposito – hanno dichiarato –. Ma nessuno può vietare di riprendere un Consiglio pubblico».

 

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