Francavilla: “tutta colpa della… nuova maggioranza”

Lo sostengono gli esponenti di “UpF”, Lo Presti e Nuciforo, i quali accusano alcuni originari consiglieri dell’opposizione di aver contribuito al successo del “piano di annientamento” che ha portato alla decadenza del Consiglio Comunale

Iniziamo un giro d’orizzonte per tentare di capirne di più sulla clamorosa vicenda della decadenza del Consiglio Comunale di Francavilla di Sicilia, consumatasi la sera di venerdì scorso, 28 febbraio, avendo registrato un nulla di fatto anche l’estremo tentativo di approvazione del Bilancio 2013, predisposto dall’Esecutivo del sindaco Lino Monea e ratificato da un commissario regionale “ad acta”.

Nella recente seduta, tre consiglieri del gruppo d’opposizione “Democrazia è Libertà” (Paolo Spatola, Nino Raspa e Filippo Grifò) hanno presentato una nuova proposta al riguardo, definita “Bilancio reale” in quanto teneva conto dell’ingente esposizione debitoria del Comune nei confronti della Società “Ato Rifiuti” e di cui non vi era traccia nel documento contabile formulato dall’Amministrazione Monea. Ma tale proposta, oltre ad ottenere il parere negativo dei funzionari, è stata bocciata dall’aula avendo incassato solo sei voti, ovvero i tre dei proponenti e gli altrettanti dell’altro gruppo d’opposizione “Uniti per Francavilla”, a fronte dei sette contrari espressi dai cinque consiglieri presenti della maggioranza relativa (Vaccaro, Di Natale, Bardaro, Scirto e Tizzone) e dalle due “transfughe” di “Democrazia è Libertà” Lucia Camuglia e Mariella Cannavò, le quali da tempo hanno assunto un atteggiamento piuttosto “morbido” nei confronti dell’Amministrazione Monea, al punto che la Camuglia si è giocata il ruolo di capogruppo, che ormai da circa un mese riveste l’“irriducibile” Paolo Spatola. Morale della favola: non essendo stata apportata alcuna modifica allo strumento finanziario, la seduta “di salvataggio” di venerdì scorso è come se non si fosse svolta e, pertanto, è andato in fumo anche l’ultimo estremo tentativo per il civico consesso francavillese di evitare lo scioglimento.

Ad aprire le danze dei commenti e delle valutazioni “ex post” sono i consiglieri Andrea Lo Presti e Salvatore Nuciforo, esponenti, insieme a Maria Puglisi, del gruppo consiliare “Uniti per Francavilla”, che oltre un anno fa si sono dissociati dall’originaria maggioranza a sostegno del sindaco Monea accusando quest’ultimo di avere, una volta insediatosi nella massima carica cittadina, estromesso dalle scelte politico-amministrative coloro (in particolare il supervotato consigliere e sindaco uscente Nuciforo) che ne avevano determinato la vittoria alle elezioni amministrative del maggio 2012.

«In tutta questa situazione – sostiene il giovane avvocato Andrea Lo Presti, capogruppo di “Uniti per Francavilla” – delle grosse responsabilità ce l’hanno il vicepresidente del Consiglio Mohamed Mafhoum e le ormai ex consigliere d’opposizione Camuglia e Cannavò. Riguardo al primo, se venerdì scorso, anziché abbandonare “pilatescamente” l’aula al momento del voto sulla proposta di modifica del Bilancio, avesse votato insieme a noi consiglieri d’opposizione, si sarebbe avuto un pareggio (7 a 7) che, a norma del nostro regolamento, ci avrebbe consentito di rinnovare la votazione o aggiornare la seduta, dandoci così ancora un margine di tempo per tentare di salvare “in extremis” l’organo consiliare. Riguardo, invece, alle seconde, è oltremodo evidente che se avessero continuato a militare nel loro gruppo originario d’opposizione “Democrazia è Libertà”, la nuova proposta di Bilancio avrebbe ottenuto la maggioranza dei voti (8 contro 5) ed il Consiglio Comunale non si sarebbe sciolto; invece, la Camuglia e la Cannavò hanno deciso di avallare la linea dei fedelissimi del sindaco Monea, trinceratisi dietro gli “spauracchi” che “improvvisati novelli giuristi” hanno sbandierato insinuando il dubbio che le procedure che stavamo seguendo fossero illegittime. Stando così le cose, noi consiglieri dei gruppi d’opposizione “Uniti per Francavilla” e “Democrazia è Libertà” rispediamo seccamente al mittente l’accusa di essere stati i responsabili della decadenza del civico consesso francavillese».

«La verità vera – aggiunge il consigliere Salvatore Nuciforo – è che questo Consiglio Comunale è stato sempre visto come un ostacolo dal sindaco Monea e dai suoi uomini. Nella seduta dell’altra sera, dunque, l’intento ben premeditato di questi ultimi era proprio quello di mandarlo definitivamente a casa, malgrado per il primo cittadino si potesse prospettare un futuro più “roseo”, visto che, a conti fatti, ultimamente era riuscito a raggranellare una nuova maggioranza assoluta di almeno otto consiglieri. Ma, ciò nonostante, si è preferito annientare del tutto un organo che, con i suoi poteri propositivi e di controllo, avrebbe comunque potuto creare “problemi” a chi amministra. Alla faccia della democrazia… che a Francavilla è decisamente fallita!».

Tuttavia, potrebbe non essere questa l’ultima “puntata” di tale estenuante “telenovela”. C’è, infatti, chi sostiene che, attivandosi per tempo prima della notifica ufficiale del decreto di scioglimento dell’organo consiliare, sarebbe possibile adire le vie della giustizia amministrativa per tentare di dimostrare che i consiglieri comunali francavillesi non erano obiettivamente nelle condizioni di potersi esprimere su quel “maledetto” Bilancio 2013 e che, pertanto, la loro decadenza sarebbe una sanzione “immeritata”.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: da sinistra Andrea Lo Presti e Salvatore Nuciforo