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 Giardini Naxos: una situazione politica frammentata

 

Da sempre, la situazione politica giardinese anticipa quanto succede in campo nazionale. Analizzando quanto successo nel passato, possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che gli avvenimenti politico amministrativi della città di Giardini, erede della mitica Naxos, Patria di Tisandors, figlio di Kleorite, vincitore di quattro Olimpiadi, hanno anticipato gli avvenimenti nazionali. Nel lontano 1972, quando a Roma si sperimentavano i primi governi con la sinistra, a Giardini l’Amministrazione attiva era composta da esponenti democristiani, socialisti e comunisti.

Gli ultimi avvenimenti politici, che hanno visto il tracollo dei partiti tradizionali, generando un populismo irrazionale con una perdita di consensi di 8.000.000 voti da parte del Popolo delle Libertà e di 4.000.000 voti da parte del Partito Democratico e la scomparsa di teste coronate che sembravano, ma che non erano, eterne, hanno fatto nascere il governo delle larghe intese. Un governo nato sicuramente senza amore, forse anche senza stima fra i sottoscrittori, ma necessario ed unico, per risolvere positivamente i grandi problemi del paese. Un governo che, anche tra tantissimi distinguo ideologici e comportamentali, deve durare e irrobustirsi. Durare, proporre e risolvere. Durare per realizzare e produrre: produrre riforme e, con le riforme, fare crescere.

Anche a Giardini Naxos, l’Amministrazione Lo Turco deve durare, è stata voluta ed eletta per durare, ma nel realizzare, nel cambiamento. A Giardini Naxos abbiamo il governo delle “larghissime intese”; un’Amministrazione eterogenea, non sempre compatta ed univoca nelle determinazioni e nelle scelte. Un Consiglio che, spesso, dimentica quali sono i veri problemi del paese e si frantuma in mille rivoli, evidenziando la disomogeneità della sua origine. Il Sindaco, nella sua visione di Democrazia partecipata, spesso non riesce, o forse non vuole, controllare la sua maggioranza e questo crea situazioni, a dir poco, “anomale”. L’atteggiamento del Sindaco, che lascia ampi spazi di manovra, se ad alcuni può sembrare “libertà democratica”, ad altri può apparire come segno di debolezza, che determina stagnazione e confusione.

Le elezioni sono vicine: alle porte. Nel tempo che rimane bisogna recuperare quanto promesso, quanto non realizzato, quanto ancora non si è potuto fare. Nelle ultime dichiarazioni fatte dal signor Sindaco a questo giornale, c’è tutta una gamma si servizi da compiere, per migliorare la vita dei giardinesi. Su queste promesse si basa la sua rielezione e la riconquista della fiducia e della popolarità che le votazioni gli hanno dato. Pancrazio Lo Turco deve battersi, deve spendersi, affinché il popolo giardinese, non sia gravato da altre tasse, da altri orpelli. Quello che, attualmente, paghiamo è tanto e non corrisponde ai servizi che riceviamo. Deve battersi affinché la Città torni ai cittadini. Abbiamo bisogno di più controlli amministrativi, di più attenzione, di più rigore, affinché chi ha di più paghi. Bisogna attenzionare l’evasione e recuperarla. Bisogna attenzionare di più il territorio, denunziare chi lo distrugge, seguire sul serio l’iter di denunzie già fatte e pretendere da organi superiori interventi chiarificatori:. Il tempo degli struzzi, che nascondono la testa nella sabbia per non veder, deve finire. Chi ha sbagliato, se ha sbagliato, deve pagare. Basta con le protezioni; basta con l’aspettare.

Recuperare evasione e credibilità significa più giustizia sociale e più senso civico. Questo è il compito degli amministratori. Recuperare evasione significa aiutare le fasce disagiate, colpite dalla pesantissima crisi che ha colpito l’Italia e che colpisce ancora. Attenzionando la spesa pubblica ed effettuando i relativi controlli, le classi meno abbienti potrebbero essere sgravate ed alleggerite dal pagamento dei dovuti tributi. Questo è quanto “il bravo ragazzo giardinese “ deve fare, se vuole ancora meritarsi questo magnifico e politicamente valido “titolo”: la fiducia nasce dall’esperienza e bisogna sapersela conquistare e, soprattutto, sapersela mantenere.

Sono passati tre anni e i risultati prodotti da questa Amministrazione non sono positivi, perché scarsi. Bisogna recuperare, produrre, realizzare. Il disincanto, generato da tre anni di stasi amministrativa e di poca Amministrazione, può e deve essere recuperato e trasformato in effettivo realizzo. Solamente se il Sindaco tornerà ad essere quello di prima delle elezioni: un giovane impegnato a spendersi solamente per il bene del paese. Deve dimostrare di essere ancora “quel giovane in cui il paese ha creduto”. Se il tempo che verrà sarà portatore di riforme, di impegno, di controllo, di lavoro, di concordia e di miglioramento e di benessere, ci sarà un futuro. Se tutto continuerà nel lasciar correre, nel promettere e mai mantenere, nel non voler vedere per non intervenire, il domani sarà triste, molto triste. Sulla lapide che seppellirà questa Amministrazione, distrutta dalla propria inoperosità, i Cittadini giardinesi, che tanto avevano sperato e creduto leggeranno: “Sic transit gloria mundi”.

Il promettere e non fare, il lasciar correre e non intervenire, il prolungare incarichi direttivi a funzionari litigiosi che esprimono pareri discordanti sulla stessa pratica, il non voler vedere per non prendere decisioni, questi tentennamenti hanno dato il loro risultato: 40% di astensioni e 25% di voti al grillismo, all’antipolitica. L’ultima spiaggia è arrivata. Il punto di non ritorno sta quasi per essere raggiunto, quindi necessitano risposte credibili o la caduta sarà mortale.

Francesco Bottari

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