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Non c’è da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti dell’aeroporto di Fontanarossa dalla rete Ten-T

 

Esattamente un mese fa aveva lanciato l’allarme, dalle pagine del quotidiano La Sicilia, il prof. Francesco Russo, docente di Trasporti e logistica all’Università di Reggio Calabria. Il professore, nella sua disamina, rappresentava la realtà che, da anni, ci tiene fuori da quello che è lo sviluppo delle infrastrutture in Sicilia: niente ponte, ma nemmeno strade, porti, ferrovie, alta velocità.

A Tallin, dal 16 al 18 del mese di ottobre, si discuteva delle reti europee di trasporto. Occorre saper se la nostra Regione è stata rappresentata o, meglio, se l’Italia, che sicuramente sarà stata presente, ha cercato di fare apportare delle modifiche a un piano che, come accennato, sembrava destinato a penalizzarci. Come previsto, di certo si è salvata l’alta velocità sulla Napoli-Bari ed oltre… il vuoto.

Premesso questo, quindi, non c’è da meravigliarsi per l’esclusione dell’aeroporto di Fontanarossa dalla rete Core Network Ten-T. Di certo, qualcosa non è andata per il verso giusto e di questo dovrebbero interrogarsi i nostri politici siciliani a Bruxelles, a Roma ed a Palermo. Non c’è, quindi, da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti europei 2014-2020, dato il silenzio della politica, che li ha avvolti e travolti assieme al futuro della infrastrutturazione della Sicilia. Un silenzio, assordante, che tuona come una beffa su un destino già segnato.

Giosuè Malaponti

Presidente Comitato Pendolari Siciliani

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