Operazione Camaleonte: cimici, ambientali e intercettazioni telefoniche. I Pellizzeri monitorati anche in ufficio -
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Operazione Camaleonte: cimici, ambientali e intercettazioni telefoniche. I Pellizzeri monitorati anche in ufficio

Operazione Camaleonte: cimici, ambientali e intercettazioni telefoniche. I Pellizzeri monitorati anche in ufficio

Per mettere a nudo le attività illecite delle comunità gestite dai Pellizzeri, finito in manette assieme al figlio Mario nell’ambito dell’inchiesta denominata Camaleonte, i carabinieri della compagnia di Giarre su delega della Procura hanno attivato un complesso sistema di ascolto. Con cimici piazzate negli uffici di Pellizzeri, nell’ufficio del funzionario dei Servizi sociali del Comune di Catania, nell’auto dell’amministratore Giovanni Pellizzeri.

Dalle intercettazioni è emerso un quadro inquietante di rapporti, ma anche uno spaccato sull’utilizzo delle comunità“. Sulla struttura Paoli di Sant’Alfio le ambientali registrano una serie di conversazioni ritenute fondamentali dalla Procura nel quadro dell’attività investigativa.

In una conversazione del 5 marzo 2015 tra Giovanni Pellizzeri e il suo braccio destro Isabella Vitale si evidenziano alcuni precisi aspetti. G. Pellizzeri: “Ascolta! Ho saputo i motivi perché l’altra volta ha avuto quella reazione la Raciti…”, Vitale: “Eh…”, Pellizzeri: “E’ a causa di una relazione fatta dalla… da quella razzista dell’assistente sociale del Comune di S. Alfio”. Vitale: “Ah!…”, Pellizzeri: “E non vuole neppure le comunità perché se vengono persone da Librino inquinano S. Alfio”.

Pellizzeri in un’altra conversazione intercettata dai carabinieri sempre con la Vitale, esprime compiacimento, nonostante le avversità in relazione alla inadeguatezza delle comunità, comunicando al suo braccio destro l’arrivo di altri giovani migranti da allocare presso le proprie strutture.

Pellizzeri: “Sei seduta o in piedi? Appoggiati bene”. Vitale: “Perché cosa è successo?”, Pellizzeri: “la questura, il tribunale dei minori e la prefettura hanno deciso di darci altri 11 ragazzi”. Vitale: “Aspetta che mi appoggio meglio… e quindi quando arrivano?”.

Secondo la Procura emerge nettamente la soddisfazione degli indagati per l’avvenuto affidamento dei minori, nonostante le reiterate relazioni negative dei diversi assistenti sociali sulle comunità. Con buona pace dunque di chi aveva espresso considerazioni poco edificanti sulle generali condizioni delle strutture gestite dalle due cooperative dei Pellizzeri.

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