Il Cinecircolo l’Agorà ha organizzato una serata di cinema e riflessione dedicata alla condizione umana nei contesti di crisi che ha riunito un pubblico numeroso attorno ai temi della povertà, delle disuguaglianze e dei conflitti contemporanei.
L’iniziativa, ospitata nella sede di via Carolina a Giarre, ha proposto la visione di due documentari prodotti da WeWorld, “Everyday in Gaza” e “Il Prezzo della terra”, offrendo uno sguardo diretto e privo di retorica sulle conseguenze dei conflitti e sul ruolo degli interventi umanitari delle organizzazioni non governative.
La serata è stata introdotta e moderata dal presidente del Cinecircolo l’Agorà, Aldo Rompineve Sorbello, che ha sottolineato come appuntamenti di questo tipo rappresentino uno spazio essenziale di approfondimento e confronto, soprattutto in una fase storica segnata da una forte polarizzazione del dibattito pubblico e da una circolazione accelerata di informazioni spesso frammentarie. In questo contesto, “il cinema documentario diventa uno strumento capace di rallentare lo sguardo, stimolare il pensiero critico e favorire una comprensione più consapevole di realtà complesse e lontane”.
A presentare i documentari è stata Alice Jurman Ticli, operatrice umanitaria e project manager di WeWorld, che ha arricchito la visione con riflessioni maturate sul campo, offrendo chiavi di lettura sul ruolo delle ong nelle aree di crisi. Nel suo intervento ha richiamato l’attenzione sulla natura particolarmente delicata dell’azione umanitaria, osservando come questa si inserisca spesso in contesti segnati da conflitti aperti, fragilità istituzionali e forti tensioni sociali, dove l’equilibrio tra assistenza, ascolto delle comunità locali e neutralità rappresenta una sfida costante.
Il confronto è poi proseguito con un dibattito intenso e partecipato, guidato da Maurizio Salustro, che ha stimolato il dialogo con il pubblico, raccogliendo domande, osservazioni e riflessioni e trasformando la proiezione in un momento di confronto collettivo e consapevole sui temi emersi dalle opere.
Nel corso della serata è intervenuto anche Ignazio Vasta, presidente regionale del Centro studi cinematografici, che ha ribadito il valore del cinema come strumento culturale e civile, sottolineando come il “lavoro del cinema di impegno sociale e dei cinecircoli rappresenti un presidio culturale prezioso nei territori, capace di alimentare consapevolezza, senso critico e partecipazione attiva”.
Al termine delle proiezioni e del dibattito, l’incontro è proseguito in un clima conviviale con una cena ispirata alla cucina palestinese, curata dalla cuoca Luisa Sorrentino, pensata come ulteriore momento di scambio e condivisione, a conferma di un format che unisce cinema, confronto e partecipazione per stimolare riflessione e dialogo.







