Una buona notizia in mezzo a una lunga scia di ritardi, incertezze e silenzi istituzionali: il finanziamento da 50mila euro destinato al rifacimento dell’impianto elettrico della Chiesa Madre di Giarre è stato salvato in extremis grazie all’intervento della Regione, che ha deciso di non revocare le somme nonostante il Comune abbia inviato solo un progetto parziale e tardivo.
Il finanziamento era stato inserito nella legge finanziaria 2024 grazie a un emendamento presentato dal gruppo parlamentare “Sud Chiama Nord”. Un intervento tanto mirato quanto urgente, destinato a uno dei simboli religiosi e architettonici più importanti della città: la Chiesa Madre del Duomo, da tempo alle prese con gravi criticità impiantistiche.
Tuttavia, dopo l’approvazione della norma, era mancato un passaggio fondamentale: l’invio del progetto esecutivo da parte del Comune di Giarre, che – inspiegabilmente – è rimasto fermo per mesi, facendo temere il peggio. Le preoccupazioni non erano solo politiche: il parroco Don Nino Russo aveva più volte lanciato appelli pubblici, sottolineando l’urgenza di intervenire per motivi di sicurezza e per restituire piena funzionalità all’edificio.
Solo nelle ultime settimane, dopo la pressione crescente, l’amministrazione ha provato a correre ai ripari inviando un progetto parziale. Nonostante le lacune e i ritardi, la Regione ha deciso di non revocare il finanziamento, evitando così un danno d’immagine e sostanziale per la città e per la comunità parrocchiale.
A confermare la notizia, il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Barbagallo, che, in una nota ha commentato così: “Una buona notizia in mezzo a un mare di cattive notizie. Il salvataggio in extremis del finanziamento che abbiamo ottenuto come gruppo politico per la Chiesa Madre è sicuramente un passo avanti, anche se non cancella i pasticci e le omissioni dell’amministrazione. Ma va bene così: il bene della nostra comunità viene prima di tutto.”
Ora, però, il tempo delle giustificazioni è finito: il Comune dovrà completare l’iter progettuale e avviare l’esecuzione dei lavori nel più breve tempo possibile. Troppe volte, in passato, i fondi sono sfumati per mancanza di programmazione o incapacità gestionale.
Questa volta il danno è stato evitato, altre volte no. Resta da vedere se sarà anche capace di trasformare il salvataggio in un risultato concreto.






