Giarre, lettera al Ministero contro la violenza alle donne: "La cultura machista va contrastata" -
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Giarre, lettera al Ministero contro la violenza alle donne: “La cultura machista va contrastata”

Giarre, lettera al Ministero contro la violenza alle donne: “La cultura machista va contrastata”

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne il Coordinamento donne zona jonico-etnea ha organizzato, insieme ad altre associazioni, un sit-in a piazza Carmine e ha anche inviato anche una lettera al Ministero delle pari opportunità, al Ministero delle Politiche Sociali, ai sindaci e ai presidenti dei relativi Consigli comunali.

All’iniziativa hanno aderito le associazioni Anpi, Articolo 1, Cinecircolo, L’Agorà, Eco Museo, Fidapa Di Giarre e Riposto, Fidapa Porto dell’Etna, L’Agorà, Luogocomune, Ipazia, Pro Loco Carruba, Rc Passaport Mediterranée District 2110 e Voci Nuove.

La lettera inviata, con oggetto “La Violenza come malessere sociale e l’urgenza di un reale sistema formativo integrato”, redatta da Edwige Caltabiano, componente del Coordinamento e condivisa tra tutte le associazioni aderenti, dopo un’analisi della cultura “machista” predominante, delle possibili cause di tale cultura e delle pratiche violente, riporta alcune considerazioni tra cui: l’esigenza di intervenire per aiutare le nuove generazioni ad intraprendere un percorso verso una disidentificazione da quei “copioni” di genere fin qui categorizzati e con potere normativo nella società.

“Urge – si legge nella lettera – contrastare qualsiasi forma di diffusione (anche intragenere) di un’oppressione patriarcale e di tutte quelle forme di marginalizzazione ed esclusione conosciute nella relazione subordinata uomo e donna. È importante favorire una presa di coscienza ed educare a relazioni generative verso il rispetto e una parità profonda, che, quindi, vada oltre la parità di genere sancita per legge, che vada soprattutto accettata ed esercitata da uomini e donne”.

La lettera si conclude con delle proposte che costituiscono una base da cui partire per il complesso problema della violenza sulle donne e di microcriminalità sempre più dilagante, che non rendono sicure le case per le donne e per le giovani e i giovani non rendono sicure le città.

Le associazioni chiedono percorsi di educazione sessuo-affettiva-relazionale nelle scuole di ogni ordine e grado, con incontri programmati nel tempo e tenuti da professionisti del settore. Chieste, inoltre, più risorse e progetti a livello nazionale per la formazione dei genitori a sostegno di un’educazione alla genitorialità, che possa accompagnare la famiglia tutta nell’impegnativo percorso di sviluppo e cambiamento. Si avverte, altresì l’esigenza di educazione ai media nelle scuole di ogni ordine e grado con incontri programmati nel tempo e tenuti da figure professionali a ciò preposte, quali i media educator.

Chiesti, infine, interventi di politica urbanistica volti a meglio far comunicare centro e periferie per garantire una osmosi utile a contrastare blocchi sociali identitari. E poi maggiori risorse per la prevenzione della violenza sulle donne.

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