Si è tenuta ieri, dinanzi al Gup di Catania Pietro Currò, la prima udienza del procedimento penale che vede sette persone imputate, a vario titolo, per i reati di circonvenzione di incapace e di falso ideologico e materiale. I fatti risalgono al gennaio 2022, quando la signora Anna Elisa Casella sarebbe convolata a nozze con Orazio Giuffrida, gravemente malato e poi deceduto nel marzo dello stesso anno. Il matrimonio, celebrato in forma speciale presso l’abitazione dell’uomo, sarebbe avvenuto, secondo l’accusa, in una condizione di totale incapacità di intendere e di volere da parte del Giuffrida, come emerso dalle consulenze mediche disposte dal Pubblico Ministero e dalle persone offese.
Per tali circostanze risultano imputati i testimoni delle nozze, Lilia Pappalardo e Maria Concetta Biondi, nonché Silvana Neri, ufficiale di stato civile che avrebbe officiato la cerimonia, e Salvatore Marco Puglisi, segretario comunale firmatario dell’atto. Coinvolti anche Salvatore Casella, fratello della sposa, e la dottoressa Concetta Silvana Patanè, medico curante del Giuffrida, accusata di aver redatto, su richiesta di Casella, un certificato medico riportante una data errata e attestante falsamente la capacità di intendere e di volere del paziente. Nel corso dell’udienza di ieri, la sorella del defunto e la madre hanno chiesto di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni morali ed economici subiti.
A seguito dell’opposizione dei difensori degli imputati, il giudice ha rinviato l’udienza al 27 novembre prossimo per pronunciarsi sull’ammissione delle parti civili e per la discussione delle posizioni processuali. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Salvo Epaminonda, Pietro Nicola Granata, Maria Caterina Caltabiano, Serena Cantale Aleo, Rino Licata, Sinuè Curcuraci e Antonio Impellizzeri. Le persone offese sono assistite dall’avvocato Vincenzo Iofrida, ieri sostituito in aula dalla collega di studio Carlotta Mingrino.






