La chiesa di San Michele Arcangelo di Aci Sant’Antonio si prepara all’intervento di ripristino e miglioramento sismico dell’edificio di culto, danneggiato dal terremoto del 26 dicembre 2018.
L’intervento, finanziato dallo SCRAE – Struttura Commissariale per la Ricostruzione post Sisma 2018, guidata dal dott. Salvatore Scalia – prevede un investimento complessivo di 450mila euro e riguarda in particolare il rifacimento del tetto e il restauro del prospetto principale e di quelli laterali. La chiesa nel 2021 era stata già oggetto di miglioramento dei locali interni grazie al finanziamento dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. L’obiettivo, quindi, è garantire maggiore sicurezza strutturale ed evitare infiltrazioni d’acqua dal tetto danneggiato dal sisma.
Il Responsabile unico del procedimento è l’architetto Vincenzo Lauria, con il supporto tecnico della dottoressa ingegnere Diana Russo. Il progetto è stato affidato a un team di professionisti composto dalla dottoressa architetto Koncita Santo, dal dottore ingegnere Carmelo Antonio Lanzafame e dal dottore geologo Alessio D’Urso.
Il RUP Lauria ha espresso soddisfazione per il proseguimento del programma di recupero del patrimonio culturale: «Ogni intervento di ripristino non è solo un’opera edilizia – ha dichiarato – ma un gesto di restituzione alla comunità. Una chiesa, in generale, contribuisce a rinsaldare il tessuto identitario dei nostri paesi colpiti dal sisma».
Il parroco don Angelo Milone, che è anche direttore dell’Ufficio diocesano Edilizia di Culto, ha voluto esprimere un sentito ringraziamento: «Questo cantiere segna un ulteriore passo in avanti nel cammino della nostra Comunità. Come con gli altri interventi finanziati dallo SCRAE, ringrazio il commissario Scalia per l’attenzione dimostrata e il nostro vescovo mons. Antonino Raspanti, sempre vicino alle nostre parrocchie e attento alla cura del patrimonio ecclesiastico».
Ha concluso con un intervento anche Quintino Rocca, sindaco di Aci Sant’Antonio: «Le chiese rappresentano un punto di riferimento culturale e sociale. In questa chiesa sarà garantita la sicurezza strutturale e questo restituirà decoro e bellezza all’intero centro storico che è uno dei più caratteristici della Sicilia».