Ieri, venerdì, sono stati ufficialmente consegnati, dalla Soprintendenza di Catania, i lavori di restauro e consolidamento della chiesa di San Domenico ad Acireale. Alla cerimonia, insieme all’impresa dei lavori, erano presenti don Angelo Milone, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Edilizia di culto e i Beni culturali ecclesiastici, il rettore della comunità, don Marcello Pulvirenti, i rappresentanti della Soprintendenza di Catania e l’Assessore del Comune di Acireale Salvo Licciardello.

L’intervento rientra nei finanziamenti del P.N.R.R. nell’ambito del progetto nazionale dedicato alla “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto (FEC) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)”. L’importo dei lavori ammonta ad oltre 600mila euro.

Il progetto è stato redatto da un gruppo di professionisti selezionati tramite gara nazionale, gestita da Invitalia per conto del FEC. La direzione dei lavori è affidata all’arch. Giuseppe Marano, coadiuvato dal dott. Gaetano D’Assoro. Responsabile Unico del Procedimento (RUP) è il dott. Giuseppe Agostino.

«Per la nostra comunità – ha dichiarato don Angelo Milone, direttore diocesano per l’Edilizia di Culto – questo intervento rappresenta un segno di speranza e di rinascita. La chiesa di San Domenico non è solo un luogo di culto, ma anche uno spazio identitario che custodisce la memoria e la fede di tante generazioni. Ringrazio di cuore il nostro vescovo mons. Antonino Raspanti per la vicinanza e il sostegno costante, nonché tutti coloro che stanno collaborando per restituire alla città un bene così prezioso».

Soddisfazione anche da parte dell’arch. Giuseppe Marano, che ha sottolineato: «Il PNRR sta offrendo nuove opportunità per salvaguardare e valorizzare il patrimonio ecclesiastico. La chiesa di San Domenico appartiene alla storia e alla vita di Acireale. I lavori garantiranno la sicurezza sismica, la conservazione e la trasmissione della fede alle future generazioni».

Con la consegna dei lavori prende avvio un percorso atteso da anni, che restituirà alla comunità acese un edificio di grande valore storico, artistico e culturale, garantendone al tempo stesso la sicurezza strutturale e la piena fruibilità.