Sono già 24 anni, ma la memoria non sbiadisce. Una memoria che, anno dopo anno, grazie all’impegno della sorella Rosalba, assieme ai tanti amici che non lo hanno mai dimenticato, torna vivida, con l’inevitabile emozioni ed i mille ricordi. Quest’anno, l’occasione di ricordare Nello e il suo impegno giornalistico, è stata affidata ad un convegno su “L’applicazione dei principi deontologici nell’uso di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi i social network, nell’era dell’Intelligenza artificiale. La verifica delle fonti e la veridicità delle informazioni, la responsabilità e la trasparenza nella professione, compiti essenziali per i giornalisti chiamati ad essere “comunicatori di speranza”, accreditato dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti. Ospitato al Salone degli specchi del Palazzo di Città organizzato grazie alla sinergia tra Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Comune di Giarre e Unione Cattolica della Stampa Italiana – UCSI, il convegno ha proposto un argomento quanto mai attuale, che ha catalizzato l’attenzione dei numerosi presenti, tra operatori dell’informazione ed amici di Nello.
Il benvenuto delle autorità, affidato alle parole del Sindaco di Giarre, dott. Leo Cantarella, e dell’assessore allo Sport, Giuseppe Cavallaro, hanno accolto i presenti, tra memoria (“Nello è sempre nei nostri cuori”) e presente, per poi passare il testimone alle relazioni programmate ed al prosieguo dei lavori.
Una serata all’insegna di validi contenuti e riflessioni approfondite, affidate agli autorevoli interventi di Concetto Mannisi (Presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia – foto sopra), Domenico lnterdonato (Presidente Regionale UCSI), Gabriele Sorace (Giudice Sportivo), Michele Giordano (Presidente Comitato Regionale Arbitri – Sicilia), Don Orazio Giuseppe Tornabene (Direttore della Caritas Diocesana e dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato), con Gaetano Rizzo (Presidente Regionale USSI e Consigliere Nazionale UCSI), nelle vesti di moderatore. Le parole e le argomentazioni proposte dai relatori hanno affrontato l’argomento sotto diversi aspetti, trasponendoli nella realtà moderna, suscitando l’attenzione del pubblico e successivi spunti di riflessione. Una fase di vivace dibattito ha caratterizzato il momento di riflessione sul Var, guidato dal presidente del Cra Sicilia, Michele Giordano (foto sotto), argomento attuale ma anche molto delicato, capace di dividere in fazioni contrapposte tifosi, giocatori, tecnici, arbitri e, soprattutto, i giudizi sulla bontà del Video Assistant Referee (dal quale deriva l’acronimo Var) ossia “un assistente che collabora con l’arbitro in campo per chiarire situazioni dubbie (quelle specificatamente previste dal regolamento), avvalendosi dell’ausilio di filmati e di tecnologie che consentono di rivedere più volte l’azione, a velocità variabile, da diverse angolazioni”. Giudizi che, andando oltre i principi di imparzialità, responsabilità e trasparenza propri dell’attività giornalistica, troppo spesso si traducono in aperte polemiche.
La conclusione, nelle parole di Don Tornabene, ha sottolineato il senso dell’essere “comunicatori di speranza”, invitando a riflettere sull’uso corretto dell’informazione e sul suo significato più profondo e portatore di valori sani.
A seguire, la consegna dei riconoscimenti ai relatori per “l’affettuosa disponibilità e l’eccellente professionalità con cui hanno arricchito l’incontro”, nonché al presidente del Giarre Calcio, Massimo Santoro, per la promozione della squadra gialloblù in Eccellenza, risultato che avrebbe di certo reso felice Nello Azzarelli, tifoso giarrese, prima ancora che appassionato giornalista sportivo. Momenti che hanno accompagnato i presenti alla conclusione dell’evento, velata dall’inevitabile tristezza nel ricordare un caro amico scomparso 24 anni addietro. Rosalba Azzarelli, collega giornalista, nel ringraziare i presenti per la testimonianza di immutato affetto che, ogni anno, viene tributata a suo fratello Nello, ha voluto sottolineare come «negli sguardi dei presenti e nelle loro parole non dette sta l’affetto che proviamo verso Nello, soprattutto perché, a distanza di tanti anni, ogni ricorrenza non è un traguardo, ma solo l’inizio del cammino verso il prossimo ricordo».
Corrado Petralia