Randazzo, il Comune avvia stabilizzazione precari, ma la Cgil lancia l’allarme per rischio annullamento procedura da parte del Ministero -
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Randazzo, il Comune avvia stabilizzazione precari, ma la Cgil lancia l’allarme per rischio annullamento procedura da parte del Ministero

Randazzo, il Comune avvia stabilizzazione precari, ma la Cgil lancia l’allarme per rischio annullamento procedura da parte del Ministero

Ancora un Natale con il patema d’animo per i precari storici (ex articolisti) del Comune di Randazzo. A lanciare l’allarme, questa volta, è la Cgil. Secondo il sindacato dei lavoratori le procedure di stabilizzazione avviate dall’amministrazione comunale di Randazzo sono ad altissimo rischio annullamento per errori materiali nella delibera di giunta del Piano di fabbisogno. Pertanto, i lavoratori precari rischiano di perdere l’opportunità dell’agognata stabilizzazione o, nella migliore ipotesi, di vedersi allungare i tempi della procedura e quindi della stabilizzazione.

Questo, denunciano in una nota congiunta firmata dal segretario generale della Cgil Alfio Mannino, dal responsabile Funzione pubblica Sicilia Gaetano Agliozzo e dalla segretaria della Cgil-Fp di Catania Concetta La Rosa, a causa di incomprensibili vizi di forma negli atti approvati dall’amministrazione comunale e di imprecisioni nel parere dei revisori dei conti.

Qualora i vizi non siano rettificati pregiudicherebbero la definitiva stabilizzazione del personale precario. Sia la Cosfel (Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali), sia il capo ufficio del dipartimento per gli affari interni e territoriali, direzione centrale per le autonomie locali, presso il Ministero dell’Interno, hanno ribadito che la procedura per le assunzioni interamente finanziate con fondi di altri Enti risulta semplificata dispensando l’Ente utilizzatore dal dimostrare il possesso della capacità assunzionale.

Nel caso del comune di Randazzo e di altri comuni siciliani, in conseguenza del deficit economico, i precari sono totalmente a carico del bilancio regionale. Nella delibera approvata dall’amministrazione comunale, invece, si suppone che la copertura finanziaria incida per il 14% a carico del bilancio del comune. Pertanto, tale indicazione indurrà la Cosfel a ritenere i contratti non interamente finanziati dalla Regione Siciliana (cioè etero-finanziati) e pertanto bloccherà le assunzioni dei precari o comunque le limiterà a un numero esiguo. Altro errore, dovuto probabilmente a un refuso, è la trascrizione nel verbale del collegio dei revisori di autorizzazione alla stabilizzazione di 15 precari, anziché 55, che, invece, è il numero totale dei precari in forza al comune.

I vertici della Cgil alla luce della problematica emersa chiedono l’intervento dell’Assessorato regionale alla Funzione pubblica per le opportune verifiche in tutti i comuni che hanno i requisiti per potere stabilizzare il personale, visto che – scrivono – potrebbe non trattarsi di un caso isolato.

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