Si è svolto, presso il Centro Polifunzionale “Ex Cinema Moderno”, l’atteso convegno “La forza del vulcano, la vita della terra”. Un evento di alto profilo scientifico e divulgativo che ha posto la città medievale dell’Etna al centro del dibattito sulle dinamiche geologiche, archeologiche, ecologiche e geopolitiche del vulcano più grande d’Europa: l’Etna.
L’incontro, organizzato in sinergia dalla Delegazione FAI di Catania e dal FAI Etna Nord, insieme all’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, al Comune di Randazzo e all’UNPLI, ha rappresentato il primo passo di un progetto più ampio. Come sottolineato dagli organizzatori nel corso dei lavori, la manifestazione si propone, infatti, come apripista di una serie di prossimi appuntamenti dedicati in modo particolare ai giovani e agli studenti, con l’obiettivo di radicare nelle nuove generazioni la consapevolezza del valore inestimabile del territorio etneo e, in particolare, quello di Randazzo.
I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali della Dott.ssa Isabella Giusto, componente della Commissione Straordinaria del Comune di Randazzo, dell’Ing. Alberto Pulizzi, della Prof.ssa Marilisa Spironello, dell’Avv. Rosaria Milone e di Giuseppe Sanfilippo, presidente provinciale dell’Unione delle Pro Loco di Catania. Assente giustificato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, impegnato a Palermo nella delicata discussione sulla manovra finanziaria; i suoi saluti sono stati portati dal capo di gabinetto, Ing. Calogero Foti.
A seguire, la suggestiva proiezione del video “Demanio forestale della Regione Siciliana, cuore verde della nostra isola”, a cura del Dipartimento regionale dello Sviluppo rurale.
Il cuore del convegno è stato caratterizzato da una serie di interventi tecnici di alto livello, che hanno approfondito il legame indissolubile tra uomo e il vulcano.
Il Dott. Agatino Sidoti ha ripercorso la storia del “Parco Sciarone”, raccontando la trasformazione da area abbandonata a prezioso polmone verde e risorsa, tanto per la comunità locale quanto per l’intero territorio. Il vulcanologo dell’INGV, Dott. Stefano Branca, ha illustrato l’Etna come un vero e proprio laboratorio geologico in continua trasformazione, descrivendo le colate laviche del versante nord-occidentale del vulcano, datate o databili, dal Paleolitico fino alla più recente colata del 1981.
L’intervento del Prof. Antonio Stroscio che ha proposto una visione innovativa della cenere vulcanica, spiegando come possa essere trasformata da fastidioso rifiuto urbano in risorsa economica e industriale, anche in funzione del restauro conservativo dei monumenti architettonici.
L’archeologa Dott.ssa Teresa Magro ha illustrato gli aspetti archeologici del territorio compreso tra Randazzo e Castiglione di Sicilia, con un focus storico sull’importante collezione archeologica “Paolo Vagliasindi Polizzi”.
L’intervento del prof. Gianni Petino, dell’Università di Catania, ha invece esplorato la dimensione geografica come elemento identitario del territorio, analizzando la complessa geopolitica del vulcano. Attraverso una riflessione dalle venature filosofiche, il docente ha esaminato i processi di antropizzazione, sollevando interrogativi cruciali sulle prospettive di sviluppo sostenibile.
In chiusura, Gianpietro Giusso Del Galdo ha parlato della “rinascita delle sciare”, evidenziando la straordinaria biodiversità e la resilienza della flora capace di riconquistare le distese laviche.
L’evento ha così confermato l’importanza del territorio etneo e di Randazzo, città chiave nel ruolo di sentinella e custode della civiltà del vulcano.
Gaetano Scarpignato





