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Acireale: lo sport per superare le barriere della vita

Acireale: lo sport per superare le barriere della vita

Ha riscosso l’apprezzamento del numeroso pubblico presente, attento e qualificato, l’incontro organizzato dall’Aias di Acireale, in collaborazione con il CIP (Comitato Paralimpico Italiano) Sicilia e CuriAmo Italia, dal titolo “Lo sport come catalizzatore per lo sviluppo sostenibile”. Moderato dal dott. Riccardo Castro, dirigente medico all’ospedale di Acireale, giornalista, presidente della SEUS 118 Sicilia, già garante per i disabili del Comune di Acireale, l’evento, svoltosi nella Sala Convegni AIAS di via Lazzaretto ad Acireale, ha posto all’attenzione dei presenti, il ruolo dello sport come strumento di inclusione, crescita sociale e miglioramento della qualità della vita. Patrocinato, tra gli altri, dal Comitato Italiano Paralimpico, l’incontro ha visto la partecipazione di atleti paralimpici di livello internazionale, professionisti della salute, rappresentanti del mondo associativo e istituzionale.

Tra i relatori anche Ugo Petrina, autorevole rappresentante del CIP Sicilia. Rilevanti le testimonianze di Emanuele Lambertini (campione di fioretto e spada) e Edoardo Jordan (spada e sciabola), campioni di scherma, atleti plurimedagliati della Nazionale Paralimpica che hanno offerto uno spaccato concreto di come la pratica sportiva possa favorire autonomia, consapevolezza e opportunità, contribuendo al superamento di barriere fisiche e culturali. Il dottor Gianvito Rapisarda, medico della Federazione Italiana Paralimpica di scherma, ha approfondito il contributo della medicina dello sport e dell’esercizio fisico nella promozione del benessere, con particolare riferimento alle persone con disabilità. Tra i presenti anche una rappresentanza del Comitato Paralimpico Regione Sicilia.

«L’evento – spiega il dottore Castro – ha inteso puntare l’attenzione sullo Sport quale attività che unisce e non esclude; un’occasione per dimostrare che lo sport è davvero per tutti, capace di abbattere ogni differenza e creare ponti tra le persone, perché l’inclusione è un gioco di squadra».

A chiudere i lavori Lucia Bella, presidente dell’associazione Curiamo Italia, che ha richiamato l’attenzione dei presenti sull’importanza della collaborazione tra associazioni, territorio e istituzioni al fine di costruire percorsi realmente inclusivi e sostenibili. Moderato egregiamente dal dottore Castro, il dibattito si è sviluppato in un clima di confronto sereno, aperto e diretto, evidenziando come lo sport possa generare un impatto sociale, culturale ed economico significativo se inserito in una visione condivisa di sviluppo sostenibile. Sostenuta da enti, sponsor e partner del territorio acese, l’iniziativa, molto apprezzata, ha confermato come inclusione e sostenibilità possono tradursi efficacemente in pratiche concrete.

Rosalba Azzarelli

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