La Procura della Repubblica ha delegato i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania a dare esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, nei confronti di Battaglia Michael Santo Antonio, classe 1992 e di Fichera Massimiliano, classe 1973 , in quanto gravemente indiziati – seppure in una fase che non ha ancora consentito l’intervento delle difese e ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna –, in concorso tra loro, di avere commesso una rapina aggravata in danno dei proprietari di un’abitazione a Catania, dopo avere essere riusciti a farvi ingresso con un espediente.
Il provvedimento restrittivo costituisce l’epilogo di una articolata e complessa attività d’indagine coordinata dall’Autorità Giudiziaria e sviluppata dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania di Piazza Dante, mediante l’impiego di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, accertamenti forensi, svolti dagli specialisti della Sezione Investigazioni Scientifiche (SIS) del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, con repertamento di impronte papillari ed analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona prossima al luogo di consumazione del reato .
I fatti sottesi alle indagini risalgono al 13 maggio 2025 e prendono spunto dalla denunzia delle persone offese , con la descrizione di quanto loro occorso ad opera di due soggetti di sesso maschile, di cui uno con il volto travisato da una maschera in gomma, prima introdottisi all’interno dell’abitazione ubicata in pieno centro a Catania, simulando la consegna di una cassetta di frutta e successivamente passati a dispiegare atti di violenza con l’immobilizzazione delle vittime, poste in uno stato di totale incapacità di difendersi anche mediante del nastro adesivo per impedire loro di urlare e in sequenza costrette ad aprire due casseforti, con il conseguente impossessamento di refurtiva per un valore di circa 500.000 euro.
L’azione si concludeva con una rapida fuga a bordo di un veicolo guidato da un terzo complice ed in attesa ad uno degli ingressi dell’edificio teatro dell’azione criminosa.
Grazie anche al ritrovamento di un frammento di un guanto in lattice, strappato da una vittima con un morso a d uno dei due rapinatori , in uno all’attenta analisi dei sistemi di videosorveglianza si riusciva ad individuare il veicolo utilizzato per la fuga, accertando che lo stesso, pur risultando formalmente intestato ad altro soggetto, fosse nella disponibilità materiale del Fichera e da ciò si avviava una attività di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche grazie alle quali si riusciva ad attribuire il coinvolgimento nei fatti anche di Battaglia Michael Santo Antonio, riguardo al quale si aveva il riscontro della compatibilità biologica con i reperti acquisiti sul luogo della rapina.
Eseguita la misura entrambi sono stati tradotti presso la casa Circondariale di Piazza Lanza .






