Serie A a confronto con i migliori Campionati Europei -
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Serie A a confronto con i migliori Campionati Europei

Serie A a confronto con i migliori Campionati Europei

Mentre le proprietà del calcio europeo si polarizzano tra i capitali del Golfo ed imprenditori statunitensi, ogni campionato prova ad accendere i riflettori sui propri talenti e sulla propria bellezza, alimentando una vera e propria rivalità tra le principali leghe europee.

In questo senso, Serie A, Premier League e La Liga rappresentano i 3 principali modelli di successo e sviluppo, ognuna con i suoi vantaggi strategici e sfide strutturali da affrontare per aumentare la propria affluenza.

Analizzare quindi i vari fattori di competitività, ricavi e i differenti processi di sviluppo delle nuove generazioni calcistiche, ci aiuterà a capire le precise dinamiche che hanno plasmato così profondamente il calcio europeo negli ultimi decenni.

Per chi volesse seguire da vicino queste competizioni, piattaforme come NostraBet Italia offrono copertura completa di Serie A, Premier League e La Liga, con statistiche dettagliate e analisi in tempo reale su centinaia di eventi settimanali.

Competitività e Struttura del Campionato

Un primo aspetto da considerare è la struttura del campionato, intesa come livello di competitività tra i partecipanti, distribuzione del tifo e dei guadagni dai diritti televisivi, fattori che nel loro insieme definiscono le possibilità di crescita e sviluppo di ciascun club.

Oltre ai suoi “Big Six” la Premier League è storicamente la lega più equilibrata e competitiva, con equa distribuzione dei ricavi televisivi che garantiscono una grande possibilità d’investimento.

In Italia, la Serie A sta ritrovando la tensione e la carica sportiva di campionati decisi all’ultima giornata, un’ondata di aria fresca dopo il quasi decennio di dominio juventino. Napoli, Milan ed Inter sembrano tornate a vecchi splendori, e si contendono oggi il “primato” nazionale.

Detto questo, sussiste una differenza abissale tra gli attivi delle big e le disponibilità economiche delle squadre di media classifica, dove solo progetti ben strutturati riescono a strappare qualche posto in Europa (vedi Bologna e Atalanta).

Ricavi e potere economico

Approfondendo la questione finanziaria, emerge, ancora una volta, il predominio schiacciante degli inglesi: i club d’oltremanica generano infatti entrate doppie rispetto ai corrispettivi spagnoli, mentre il triplo rispetto a noi italiani (3.8 miliardi circa).

La Serie A si è stabilita su un fatturato di circa 2,9 miliardi di euro nelle ultime 2 stagioni, un dato in crescita ma che non riequilibra un’inferiorità sistematica per tutto ciò che riguarda  diritti televisivi ed attrattività per sponsor globali.

Non si tratta solamente di una “pecca” economica, ma di uno svantaggio che si riversa sul calcio giocato e sull’abilità di fare mercato, dove pochissime franchigie italiane possono competere con le cifre astronomiche del mercato inglese.

Qualità dei giocatori e mercato

La qualità dei giocatori resta un indicatore chiave del prestigio di un campionato, ed in questo senso la Serie A sta rivivendo una parabola ascendente dopo il “buio” degli anni 2010.

Nuove strutture gestionali, e soprattutto piazze come Bologna e Bergamo che hanno fatto della loro forza i giovani, hanno dato alle nuove generazioni un prezioso impulso per crescere ed acquisire valore di mercato. Pur considerando tutto ciò, il nostro campionato conserva, a livello di mercato, una dimensione più “razionale” rispetto alle supervalutazioni inglesi.

Nonostante quindi i club preferiscano innesti già pronti e maturi e che il campionato stesso sia basato su fondamenti di preparazione e qualità tattica più che sul talento individuale, grandi talenti, nonché campionissimi nei loro reparti, come Barella, Bastoni, Kvaratskhelia e molti altri hanno trovato terreno fertile in Italia per iniziare le loro grandi carriere.

Coinvolgimento dei tifosi e visibilità globale

Nonostante una situazione di stadi disastrosa, il nostro campionato ha saputo reinventarsi negli ultimi anni, raggiungendo un bacino di utenza sempre più grande.

Si è tornati ai sold out perenni di San Siro, Maradona, Dall’Ara ed Olimpico, in particolare grazie a nuove politiche di sicurezza, ed un tifo organizzato sempre più “polarizzatore” delle tribune, che aumenta non solo la spettacolarità degli incontri, ma è in grado di aumentare lo stesso senso di appartenenza dei tifosi.

La mancanza di stadi di proprietà e di una strategia mediatica ben indirizzata però, limita sostanzialmente la visibilità internazionale della Serie A, con il gap con Premier e La Liga che rimane evidente.

Serie A tra rinascita e sfide future

La Serie A resta un campionato in cambiamento. Un campionato che, dopo anni bui, tenta di ritrovare identità e vigore, pur dovendo ancora fare i conti con i suoi limiti economici e infrastrutturali, per tornare ai livelli delle altre big Europee.

A differenza della Premier League e della Liga, la Serie A  dispone di finanziamenti ridotti ed è una lega meno globalizzata ma non per questo ha perso il suo fascino. È il campionato dell’intelligenza calcistica, dove la tattica può ancora disinnescare il potere dei soldi. E in un calcio sempre più dominato da questi ultimi, proprio la strategia potrebbe anche diventare l’arma in più.

 

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