Giarre, valanga di avvisi di accertamento IMU e TARI: caos, proteste e cartelle spesso sbagliate -
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Giarre, valanga di avvisi di accertamento IMU e TARI: caos, proteste e cartelle spesso sbagliate

Giarre, valanga di avvisi di accertamento IMU e TARI: caos, proteste e cartelle spesso sbagliate

Un’ondata di avvisi di accertamento per presunti mancati pagamenti Imu e Tari sta travolgendo in questi giorni migliaia di contribuenti giarresi. Le lettere, recapitate a raffica ai cittadini, stanno provocando sconcerto e rabbia, perché in moltissimi casi si tratterebbe di importi già pagati, errori grossolani o addirittura tributi ormai prescritti.

Una vera e propria jattura burocratica, che costringe i cittadini – soprattutto anziani – a rimettere mano a vecchie ricevute, PEC, bollettini e F24, per dimostrare la propria regolarità. Uno sforzo enorme, spesso con tempi stretti, per non incorrere in aggravi, sanzioni e contenziosi.

Errori a raffica: “Ma io ho pagato!”

Le segnalazioni sono numerosissime. Proprietari di prime case, eredi, commercianti e pensionati stanno affollando gli uffici tributi e CAF, brandendo ricevute di pagamento e documentazione, indignati per dover “provare l’ovvio”. Alcuni avvisi, secondo quanto appreso, farebbero riferimento a anni ormai prescritti, in altri casi vengono richieste somme già versate correttamente e per tempo.
C’è chi ha ricevuto avvisi per immobili venduti da anni, chi per immobili accatastati diversamente, chi per terreni agricoli esenti. Uno stillicidio che rischia di minare ulteriormente il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione.

Una strategia per “fare cassa”?

Secondo fonti interne, questa pioggia di avvisi non sarebbe frutto del caso. Anzi, rientrerebbe in una più ampia strategia di “recupero forzoso” di risorse per far fronte alle difficoltà di cassa dell’Ente, alle prese con tagli regionali, pignoramenti, debiti fuori bilancio e lentezze sui fondi PNRR.

Una strategia che però rischia di trasformarsi in boomerang, generando malcontento diffuso, aumenti del contenzioso tributario e una valanga di ricorsi.

Il problema più grave è che questi avvisi sembrano emessi in modo automatico, senza adeguati controlli incrociati. Una gestione frettolosa che rischia di mettere in crisi anche gli uffici, già sotto organico e con personale ridotto. “Ci stanno mandando in tilt – commenta un operatore – riceviamo centinaia di telefonate e decine di contribuenti al giorno in fila. La maggior parte ha ragione”.

Il silenzio dell’amministrazione

Intanto dall’amministrazione comunale nessuna presa di posizione ufficiale. Né il sindaco Cantarella né l’assessorato al Bilancio hanno rilasciato dichiarazioni chiarificatrici. Un silenzio che, in un momento di forte tensione fiscale, suona come una mancanza di rispetto verso i cittadini.

Nel frattempo, CAF, commercialisti e avvocati tributaristi si preparano a un’ondata di ricorsi, che rischiano di intasare i canali amministrativi e legali. Il tutto con una possibile beffa: i costi della macchina dei ricorsi – in tempo e denaro – potrebbero superare gli incassi ottenuti dall’operazione accertamenti.

Mentre l’ente arranca per far quadrare i conti, i cittadini pagano – ancora una volta – il prezzo dell’improvvisazione e dell’inefficienza.

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